Salve dottor Miscia, colgo innanzituto l’occasione di ringraziarla per la chiarezza con con cui si esprime . Dopo otto anni di psicoterapia e assunzione di psicofarmaci, mi ritrovo costantemente a chiedermi quale sia il senso della mia esistenza cadendo in un vortice di insicurezze , paure che rendono la mia vita pesante e faticosa. Ho conseguito due lauree, supportato la mia famiglia di fronte alla drammatica esperienza della skizofrenia della mia sorella maggiore (con la quale ancora conviviamo, nonostante attualmente assistiamo ad un periodo di equilibrio della malattia), da quattro mesi mi sono sposata con un uomo eccezionale, sensibile ma anche abbastanza testardo, faccio teatro da diversi anni…Senza dilungarmi troppo, intendevo farle una domanda: secondo lei è possibile guarire dall’angoscia esistenziale, e se no, come conviverci?La ringrazio di cuore
Cara signora, in primis la ringrazio per la pregevole valutazione su quanto scrivo. Credo di poterle suggerire , per quanto riguarda la sua situazione, una ipnositerapia meditativa , dato che è una esperienza che ancora non ha vissuto. Gli stati di trance che si ottengono danno una notevole pacificazione interna e agiscono in modo molto efficace sulle ansie connaturate alla nostra dimensione esistenziale. Dopo un certo numero di sedute con lo specialista, potrà praticarla , quando lo riterrà opportuno, tramite autoipnosi. La saluto cordialmente . Antonio