Gentilissimo Dott. Miscia, sono una ragazza di 33 anni che da quasi due mesi non vive più. Tutto è cominciato in vacanza ad agosto, è stata la mia prima vacanza con il mio ragazzo e premetto che non volevo andarci, ero spaventata, avevo paura che potessi sentirmi male perchè purtroppo così fu quando andai dodici anni fa con i miei amici. Questa paura ha condizionato gran parte della vacanza,ho cominciato ad accusare una forte disfagia ed il solo pensiero che dovesse arrivare la notte mi faceva tremare. Avevo paura di vomitare e di dover finire in un Pronto Soccorso che non fosse quello della mia città. Finita la vacanza sono rientrata e ho avuto l’influenza e da qui tutto è peggiorato, forse perchè ho preso un macladin all’ una di notte, forse perchè ero già agitata, fatto sta che mi sono svegliata in preda ad un malessere generale con sudorazioni, batticuore e incapacità di riuscire a riaddormentarmi. Spaventatissima l’indomani, mi sono recata dal mio medico curante ho cominciato ad eseguire una serie di accertamenti per capire cosa mi stesse succedendo e per capire se questa disfagia fosse dovuta anche a questioni organiche. Ho eseguito un’ecografia alla tiroide dove mi è stato riscontrato un gozzo multinodulare ma normofunzionante, la tiroide funziona bene, le analisi del sangue e delle urine sono perfette. Non contenta ho eseguito una gastroscopia ed anche una visita neurologica, sia il neurologo che il gastroenterologo mi ha detto che sto benissimo e la deglutizione è perfetta. Esiti dunque negativi anche qui. Ma io continuo a non stare bene, ho una strana sensazione quando espiro e soprattutto quando parlo o sono sdraiata, è come se un trasalimento o un brivido ( ma non è proprio brivido) mi trapassasse tutto il corpo e poi una strana pressione alla gola, come quella che si prova quando da piccoli, ci visitano con la stecca di legno, costringendoci a stare con la bocca aperta per un po’, non è un vero e proprio conato di vomito ma è simile, ed è stato difficile spiegarlo ai vari medici che mi hanno visitata, mi arriva all’improvviso, anche quando non sto pensando a nulla, ce l’ho anche quando piego la testa o quando porto un oggetto alla bocca. Sono tornata allora dall’endocrinologo per chiedere se non fosse dovuto alla tiroide ma mi ha assicurato che così non è e che per lui questi sintomi sono solo attacchi di panico e mi ha prescritto lo xanax a gocce da 0,75, 8 gocce prima di dormire dato che nel frattempo, avevo perso sonno e appetito. E grazie alle gocce riesco a dormire, se mi sveglio nel cuore della notte fortunatamente è solo per pochi minuti. Mi ha anche visitata un noto Prof.di una clinica della mia città confermando quello che ha detto l’endocrinologo. Ma io non ci credo, temo di avere qualcosa che nessuno finora ha capito, lo ammetto sono stata sempre un po’ ipocondriaca specialmente quando ero adolescente, poi per fortuna era passato. Martedì ho anche una visita dall’otorino, ciò che più mi fa stare male è questa sensazione di trasalimento che arriva all’improvviso difficile da spiegare a parole e quella sensazione di pressione o contrazioni simili a conati in gola. Dico che non credo sia panico perchè sono in cura da una psicologa e psicoterapeuta da due anni avendo avuto altri problemi abbastanza pesanti e confrontandomi con altre donne che sono in terapia con me e che soffrono di attacchi di panico hanno sintomi più forti, più gravi di quelli che ho io.Allora sotto suggerimento anche della mia psicologa, sto pensando di rivolgermi ad un psichiatra per aver un altro parere. A me sembra di impazzire, fino a due mesi fa ero solare e piena di voglia di fare e progettare. Adesso mi sento tradita dal mio fisico, mi sveglio già con la paura di avere quei sintomi o di sentirmi male o peggio, di avere qualcosa che nessuno ha capito. Oltretutto mi sta capitando un’altra cosa strana, durante la giornata ho come dei “flash” sulla mia vita passata, mentre scrivo o sto facendo altro, mi tornano all’improvviso ricordi di ex fidanzati che ho ormai sepolto, oppure altri episodi di qualsiasi natura di diversi anni fa e non me lo so spiegare, perchè in quel momento non c’è nulla che abbia potuto in qualche modo evocarmeli. Lo stesso mi capita con dei cibi mangiati qualche giorno prima, penso al loro sapore così all’improvviso, quando non c’entra nulla e stasera ho notato che sto male anche quando penso al bolo alimentare, può sembrare una cosa strana, ma il bolo è un pensiero che mi disgusta, quando penso al cibo che diventa poltiglia e ai vari alimenti che si mescolano nel mio stomaco provo malessere. Ora mi chiedo sto impazzendo? Ho un disturbo mentale? Io vorrei tornare a vivere tranquilla e spensierata, lei pensa che sia davvero panico quello che provo? Spero in una sua gentile risposta perchè davvero non so più cosa pensare. Grazie in anticipo
Salve, può fare a meno di qualunque altro accertamento, perchè si tratta di un disturbo ipocondriaco che ha esordito come panico, in occasione della vacanza con il ragazzo, per il significato simbolico che rappresentava, ma che affonda le sue radici nel passato remoto, come penso che la sua psicoterapeuta abbia messo in luce. Se esiste un rapporto solido e di fiducia con la specialista non è necessario consultarne altri, a meno che non sia la stesa terapeuta a chiederlo, ma non le consiglierei di medicalizzare il sintomo ma, eventualmente, di incrementare la frequenza dele sedute. Può darsi che in lei vi sia anche un fondo anancastico che sostiene le indecisioni e i dubbi che sembrano caratterizzarla e anche ossessivo e ad esso sono attribuibili i pensieri e le fantasie alimentari a cui fa cenno nella lettera. La saluto cordialmente
ossessione compulsiva estetica?
Gentile dottor Miscia, Sono una ragazza di 22 anni, sono stata fidanzata due volte. Dalla mia ultima relazione finalmente mi sono liberata dal “desiderio/bisogno” di una storia seria e stabile, con qualcuno accanto che tenesse veramente a me. Il primo periodo è stato tranquillo, ho metabolizzato meglio la mia seconda storia finita(sono stata lasciata io). Sono andata avanti, da sola, sei mesi dopo si è ripresentato il problema che puntualmente si ripete da una vita, ed i passaggi sono i seguenti : conosco un ragazzo, non mi piace molto lì per lì e quasi lo evito, lo conosco meglio, mi inizia a piacere, subentrano determinati meccanismi (quali la gelosia, o conflitto interiore con me stessa), E non appena il ragazzo si allonta (o nella mia testa penso che si stia allontanando) io entro nella fase ossessiva. Puntualizzo che non accade con tutti i ragazzi, ma succede solo con quei ragazzi che mi piacciono davvero a livello estetico più che altro. Ultimamente (nel corso di quasi due anni) è accaduto due volte ma il susseguirsi dei miei comportamenti è lo stesso. Puntualmente si tratta di ragazzi con cui caratterialmente ed a livello intellettuale ho ben poco da spartire, riconosco perfettamente che si tratta di relazioni assurde con persone oggettivamente molto vuote di contenuti, spesso stupide, che non potrebbero darmi molto. Tuttavia, specialmente nella fase in cui si allontanano io penso al ragazzo vuoto X in maniera ossessiva, come se fosse l’uomo della mia vita, e mi sforzo di non scrivergli o fare il suo gioco solo per tentare di recuperarlo. Quest’ultimo caso si tratta di un ragazzo da cui sono molto attratta esteticamente (ricopre i miei canoni : alto, occhi chiari, spalle larghissime) ma a letto non andava.. Caratterialmente era molto divertente (ed anche per questo mi ha suscitato interesse) ma non ci stavo “bene” come si sta con una persona che si intende frequentare.. Il mio piacere è totalmente estetico, non c’è altro di mezzo, eppure non riesco a voltare pagina, mi sforzo ed è sempre molto faticoso perchè ho questo pensiero fisso che mi martella la testa che mi spinge a volerlo rivedere a tutti i costi, anche se non c’è più niente da dire tra me ed il ragazzo in questione. Ció modifica i miei comportamenti (per es. vado nel locale X perchè so che ci troveró lui e che rivedendoci scatterà di nuovo qualcosa, oppure scrivo al suo amico per ottenere una reazione in cambio). Sono comportamenti folli e da bambina, indiretti quanto espliciti a me stessa, ma non riesco a fermarmi e non capisco perchè in tutto ció ho necessità di infossarmi in questi pensieri assillanti. Accade lo stesso, ogni volta. È un desiderio struggente di un nulla fondamentalmente, perchè so bene che nella mia vita non vorrei mai stare con queste persone a cui dedico ogni pensiero. Da piccola pensavo fosse normale, ora non più, e non capisco perchè. Potrebbe spiegarmi se si tratta di un qualcosa di “normale” o più “particolare”? Tutta la mia vita ha avuto un “uomo fissa” in testa, e ció mi ha sempre fatto stare male.