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Salve! Sono una ragazza di 26 anni e da 4 anni sto svolgendo un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, iniziato a causa di continui sensi di colpa, ansia, insicurezza e bassa autostima. Ad oggi ho imparato a gestire i miei momenti di ansia, non ho quasi più i sensi di colpa, ma persiste la sensazione di insicurezza e di inferiorità. L’anno passato è stato un periodo in cui mi sono sentita benissimo, avendo ottenuto il lavoro per cui ho studiato ed essendo riuscita ad affrontare i primi momenti lavorativi di insicurezza, ho iniziato a sentirmi un po’ più sicura e a percepire di valere qualcosa. Nel periodo estivo, durante le ferie, ho iniziato a percepire una sensazione di vuoto, di non sapere più chi sono, di paura, di inadeguatezza che non ho saputo spiegarmi ma che ora a due mesi dal rientro dalle ferie ancora si fa sentire e la cosa peggiore è che si riversa nel mio lavoro in quanto, a livello emotivo, sento di aver messo un muro e di non riuscire più ad interagire con i miei pazienti con la necessaria empatia.. parlando con il mio terapeuta, il problema è stato il sovraccarico lavorativo dell’anno scorso che non è stato abbastanza “smaltito”, io sono d’accordo ma non riesco a non ricercare la sicurezza dentro di me dei miei valori e di chi sono io, che anche se per poco, lo scorso anno ho provato fortemente. La mia domanda è: secondo lei può essere utile per me intraprendere un percorso di psicoanalisi, visto che a livello comportamentale io ormai so gestire i momenti problematici, ma a livello interiore/emotivo non riesco a trovare tranquillità e la certezza di chi sono? Anche perché questo mio malessere si riversa nel provare ansia in ogni piccolezza. La ringrazio per l’attenzione.
Ilaria