Buonasera,vorrei tanto che il mio migliore amico sposato e con un figlio(37 anni)riuscisse ad uscire dalla cocaina. Siamo cresciuti insieme,un ragazzo solare,grande lavoratore,poi come per gioco iniziò a fare uso di quella che sta distruggendo ora la sua famiglia.Con il tempo l’uso è diventato sempre piu’ frequente,è cominciato a cambiare il suo carattere,asociale,cupo,sbalzi d’umore improvvisi,menefreghismo per tutto ciò che lo circonda. Premetto che è rimasto solo un gran lavoratore e non ammette mai la sua vera dipendenza dalla cocaina. Non andrebbe mai dentro un centro,gli mancherebbero anche le possibilità economiche. Solo sua moglie e qualche ‘amico’ sanno di lui…Le chiedo è possibile con delle sedute o farmaci uscire dal tunnel?Grazie per la sua attenzione e aspettando una sua risposta le mando cordiali saluti
Le possibilità terapeutiche con farmacoterapia e, soprattutto psicoterapia ed ipnositerapia possono esistere solamente se, in questo caso come in tutti gli altri, nel soggetto riconoscer il proprio stato di dipendenza e quindi nasce in lui una richiesta di aiuto. E’ necessario un contatto con la persona per capire quale sia il quadro psichico sotteso alla dipendenza, con la esplorazione della sua biografia e i primi rapporti con le figure di riferimento. Se esistono i presupposti di un rapporto collaborativo le possibilità terapeutiche possono dare risultati anche molto soddisfacenti. Se lei ha un buon rapporto con il suo amico gli faccia leggere il link del mio sito corrispondente alle sue problematiche, per vedere se è possibile cogliere una qualche forma di interesse che lo spinga verso una possibile cura. La saluto cordialmente. Antonio
Credo ormai di essere un irrecuperabile, ho provato a smettere ma è assolutamente più forte di me.Ho già sofferto, pur avendo solo poco più di 40 anni, di problemi cardiaci. Ho cominciato con la coca una decina di anni fa, soffrivo di “mal di vivere”, la esistenza mi sembrava vuota, ogni iniziativa senza significato. e la “neve” ha cominciato a farmi vedere tutto accettabile, niente di che, perchè all´inizio avevo una paura fottuta , poi sa come vanno le cose , ho perso i freni e via via ho aumentato le dosi. Due volte mi hanno ricoverato perchè ero andato in fibrillazione e ogni volta mi ero spaventato da morire ma poi tutto era tornato come prima.Il fatto è che quando non la prendo mi sento depresso, un vuoto e una noia terribile. Mi riesce di lavorare, la mattina faccio una grande fatica ma mi sono imposto di non mollare, mi sembra di vivermi almeno un´apparenza di normalità, a questo punto vorrei fare qualcosa dqvvero perchè , se continuo così credo mi resti poco da campare, in questi casi la ipnosi e la psicoanalisi possono essere efficaci o sono ormai un caso disperato?