Gentile dottore la mia storia di sofferenza psichica dura da tempo . Ormai sono vicino ai 50 anni ma è cominciata che ne avevo 30. Allora ero fidanzato con una ragazza con cui ero indeciso se andarci a vivere o meno, il fatto è che, vicino non la sopportavo ma mi atterriva anche l´idea di perderla. Alla fine lei si è stancata e mi ha lasciato e sono andato in terapia per la depressione in cui ero caduto. Non c´era, , però, solo quella perchè le mie giornate, già allora, erano contrassegnate anche da penosi lavaggi quotidiani e da tabù fastidiosi.Lo psichiatra mi disse che soffrivo di disturbo ossessivo-compulsivo, mi ha dato dei farmaci e ho iniziato una psicoterapia che mi ha fatto stare un pò meglio e, qui credo di aver sbagliato, dopo un anno ho smesso. Sono andato avanti barcamenandomi più o meno, con gli psicofarmaci stavo un pò meglio in alcuni periodi. Ho sempre continuato a lavorare, avendo qualche storia sentimentale senza mai impegnarmi. Negli ultimi due anni sono venuti a mancare i miei genitori e sono rimasto solo in casa. I primi tempi mi sembrava di cavarmela ma poi il disturbo ossessivo è precipitato, i lavaggi sono diventati sempre più penosi, i tabù sempre più estesi al punto di diventare insopportabili. Ora anche la notte non riesco più a dormire e sono come paralizzato, mi può aiutare con qualche consiglio? La ipnosi o la psicoanalisi mi possono aiutare?. La saluto cordialmente. A.N
Anzitutto farei un breve inquadramento di ciò che si intende per disturbo .E´una entità psicopatologica caratterizzata da pensieri ossessivi o anancastici associati a compulsioni o coazioni(azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l´ossessione. Molto importante, anche in questo caso, è il fattore quantitativo con il quale tale problematica incide sulla psiche. Mentre infatti piccoli tabù e rituali quotidiani possono essere associati normalmente al nostro corso esistenziale, si può parlare di nevrosi solo quando questo tipo di sintomi invade in modo importante il nostro vissuto, sì da condizionarlo pesantemente. La sindrome viene riconosciuta come tale solo se compromette il normale ritmo delle attività quotidiane e il funzionamento sociale e lavorativo del soggetto. Può essere associato a fobie e attacchi di panico, disturbo dell’umore, disturbo di personalità, depressione. Il disturbo depressivo è quello di cui lei appunto soffre.I sintomi possono scatenarsi la prima volta nell’infanzia o acutizzarsi, anche temporaneamente, a causa di uno shock emotivo o evento traumatico. Affinché venga diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo devono essere presenti o soltanto ossessioni cioè anancasmi , oppure ossessioni e compulsioni.Vediamo ora cosa si intende con questi due termini. La ossessione è caratterizzata da pensieri, dubbi, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che affliggono l´individuo e che da questo vengono percepiti come invasivi e fastidiosi e che provocano una marcata sofferenza. L´individuo si rende conto che i pensieri, le immagini o gli impulsi sono frutto della propria mente. Se le ossessioni venissero ritenute reali, allora avrebbero carattere delirante e si entrerebbe nel campo della psicosi. L´individuo tenta (inutilmente) di ignorare o sopprimere tali pensieri, immagini o impulsi o di neutralizzarli (altrettanto inutilmente) con comportamenti (“compulsioni”e “coazioni”) ripetitivi che l´individuo si sente obbligato a eseguire, come una sorta di rituale stereotipato (che può servire a “riparare” un “danno” inferto a livello fantasmatico). Le compulsioni si riferiscono ad azioni eseguite dalla persona, in modo ripetitivo, al fine di opporsi (inutilmente) al pensiero o ai pensieri ossessivi. Possono riguardare diverse tematiche come la contaminazione, il perfezionismo, l´ordine, il controllo. Il paziente affetto da DOC non si lamenta in particolare dell´ansia, ma piuttosto delle ossessioni e delle coazioni. L´ansia si manifesta solamente se si interferisce nei rituali messi in atto per difendersi dalle ossessioni. Per gli altri questi rituali appaiono strani e non necessari, ma per l´individuo tali azioni sono profondamente importanti e devono essere eseguite in particolari modi per evitare conseguenze negative e per impedire all´ansia di prendere il sopravvento. Esempi di queste azioni coatte sono: Controllare ripetitivamente che la macchina parcheggiata sia ben chiusa a chiave prima di lasciarla e accendere e spegnere le luci un certo numero di volte prima di uscire da una stanza,salire una scala o entrare in una stanza sempre e solo con un piede anziché l´altro,alzare e abbassare continuamente il volume di una radio o del televisore perché si è convinti che nessuna tonalità sia adatta, lavarsi ripetitivamente le mani a intervalli regolari durante il giorno o non riuscire a smettere di lavarsele una volta insaponate,un sistema di conto specifico (contare in gruppi di quattro, sistemare le cose in gruppi di tre, sistemare gli oggetti in insiemi pari o dispari)controlli protratti e ripetuti, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti, allineare perfettamente gli oggetti nel loro insieme, ,paura di contaminazione fisica (come la paura delle secrezioni del corpo umano quali saliva, sudore, lacrime, muco, urina e feci: o anche metafisica (contaminazione da pensiero) paura ossessiva delle malattie, ricerca di simmetria (calpestare un pezzo di carta con il piede sinistro può indurre il bisogno di calpestarne un altro con il piede destro, o di tornare indietro e pestarlo nuovamente), presenza di superstizione eccessiva o pensiero “magico”, riti mentali come la ripetizione di parole e frasi. Tutti i sintomi possono portare ad evitare le situazioni di “pericolo” o disagio e quindi ad influire sulla vita del soggetto che ne è affetto attraverso gli evitamenti in misura pari ai sintomi stessi. È importante ripetere che possedere qualcuno dei sintomi elencati non è un segno assoluto di DOC,ma è solo la loro invadenza a poter affermare che siamo in presenza del disturbo. I soggetti con tratti ossessivo-compulsivi possono essere sessualmente inibiti (a volte anche ai limiti dell´anorgasmia e dell´anedonia,) così come possono essere presenti casi di frigidità nelle pazienti femmine ed eiaculazione precoce nei pazienti maschi. In assenza di terapia appropriata il decorso del DOC può essere A) episodico: con sintomi presenti solo in alcuni periodi della vita di una persona, o anche un solo episodio in tutta una vita,B) cronico fluttuante in cui i sintomi sono incostanti nel tempo, con miglioramenti e peggioramenti senza tuttavia scomparire mai completamente C) cronico stabile in cui i sintomi si manifestano in maniera graduale ma poi rimangono stabili nel tempo,D)cronico ingravescente che è il più grave e comune. Generalmente i sintomi iniziano in modo graduale; ci sono periodi di peggioramento e periodi di stabilità, seguiti, poi, da nuovi peggioramenti. Con la terapia si possono far scomparire i sintomi oppure farli regredire ad uno stadio più lieve, che si manifesta come un DOC con decorso più leggero (e soprattutto stabile). Per quanto riguarda il trattamento farmacologico sono efficaci le fenotiazine e gli antidepressivi triciclici specie la clomipramina e gli SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors, lett. “inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina”, detti anche antidepressivi di nuova generazione o atipici)Non è ancora accertato invece se l´efficacia degli SSRI nei disturbi ossessivo-compulsivi sia maggiore delle benzodiazepine (o più in generale di tutto il gruppo degli ansiolitici anche non benzodiazepinici) per cui spesso vengono prescritti in abbinamento. Alcuni autori sconsigliano però l´ uso delle benzodiazepine, in quanto, pur dando un´attenuazione dell´ansia creano altresì dipendenza e tolleranza. Ora lei non cita quali farmaci ha assunto e se il loro uso ha avuto o meno caratteristiche di continuità. Certamente il rapporto psicoterapeutico è stato di durata non adeguata. La ricaduta odierna sembra poter essere dinamicamente riferibile al senso di colpa inconscio connesso alla morte dei suoi genitori, inconsciamente desiderata, ma il discorso riguardante la comprensione delle dinamiche in gioco è tutto da approfondire . Sarebbe perciò opportuno, e lei potrebbe prendere una iniziativa in tal senso, impostare una terapia prolungata che, attraverso un valido transfert, progressivamente sempre più deambivalente, unito ad una solida alleanza di lavoro, possa gettare luce sul materiale rimosso sbloccando la libido “analmente”fissata e facendola progredire verso livelli psicosessuali di tipo “genitale”. Anche l´ipnosi può esserle di aiuto nel creare stati di trance che possano progressivamente sostituire il circuito ossessivo anancastico. E´quanto mai opportuno muoversi con tempestività