Sono ormai più vicino ai 60 che ai 50 e sono caduto in una depressione nera. Il motivo , mi vergogno a dirglielo, è che mi ha lasciato la donna con cui avevo relazione da oltre tre anni. Dico donna, ma potrei dire ragazza perchè aveva quasi trenta anni meno di me. Lei era tutto,rappresentava l´intelligenza, la bellezza e soprattutto la giovinezza.Badi bene che ho anche una moglie e due figli grandi che però in questo momento vedo come degli estranei. Ora mi sento uno straccio quanto prima ero vivace e brillante e solo ora mi rendo conto che dipendeva solo da lei, dal fatto che mi stesse accanto. La causa della rottura è stata, almeno così sembra, il fatto che lei voleva dei figli ed io non me la sentivo.Ora mi pento di averle detto di no ma non potevo immaginare che mi sarei ritrovato in questo stato. Il mondo mi sembra vuoto e tutto ciò che faccio senza significato. Ho avuto anche in passato degli episodi depressivi per dei distacchi amorosi ma niente in confronto a questo. Mi chiedo cosa fare a questo punto, mi possono essere utili dei farmaci, a volte penso a come fare per riconquistarla ma poi capisco che tutto è inutile. Cosa può dire ad un uomo che sta affogando?
Il suo caso doloroso fotografa una relazione con forti valenze narcistiche, nel senso che l´amata era in questo caso depositaria di ogni pregevolezza che le poteva permettere attraverso la identificazione con lei il soddisfacimento del suo Ideale dell´Io soprattutto per l´aspetto che riguardava la giovane età della donna. Egli, in altri termini attraverso un rapporto simbiotico e osmotico ritornava ad abbeverarsi alla fonte della eterna giovinezza. Questa tipologia di rapporto che lei aveva verso la donna non si basa appunto tanto su valenze erotiche che, con il tempo e al´appesantimento anagrafico tendono a perdere consistenza ma su dinamiche psichiche