Le scrivo per un problema che riguarda la mia amica ma che suscita interrogativi anche in me che sto per diventare madre. Ci conosciamo fin da bambine, è una brava ragazza anche se mi sembra molto rigida,ha sempre avuto la tendenza a ad imporsi e a possedere delle verità assolute con un atteggiamento poco femminile direi quasi mascolino . Devo dire la verità, in certi momenti sono riuscita a sopportarla perché ormai ci conosciamo da tanti anni . Si è sposata molto giovane e ha avuto un figlio maschio. Questo ragazzo che ha ora 18 anni ha comportamenti e atteggiamenti strani quando viene da me mi chiede cosa mi metto, come mi trucco, in breve mi sembra proprio gay. Sento che sua madre, quando ci vediamo, vorrebbe sfogarsi con me poi finiamo per parlare d’altro e io non mi sento certo di introdurre il problema. Però mi sono chiesta come mai si è verificato questo, mi chiedo se questo suo carattere difficile possa essere stato la causa dell’omosessualità del ragazzo,ma ci saranno anche fattori genetici, no?
Freud sosteneva che sono più inclini a diventare omosessuali quegli uomini che ebbero un padre debole o non l’ebbero affatto, attraverso la creazione di una identificazione con la madre come unico oggetto consistente, ma anche figli che non hanno avuto una madre, per un meccanismo diverso cioè il piacere di essere amati dall’uomo. Suggerì l’ipotesi che l’estendersi dell’omosessualità maschile nella antica Grecia poteva esser dovuta al fatto che i bambini erano allevati da schiavi. Normalmente esiste in noi una eterosessualità prevalente, dovuta al fatto che nel complesso edipico ad evoluzione normale si ha l’identificazione nel genitore dello stesso sesso e l’amore per il genitore di sesso contrario, anche se la mente umana si nutre sempre di rapporti più o meno ambivalenti per cui si ha,anche, in modo minoritario, identificazione per il genitore del sesso contrario e amore per il genitore dello stesso sesso.Quando è questa ultima costellazione a prevalere si pone in essere il germe della omosessualità. Da quanto scritto si deduce che ragionevolmente dovremmo parlare sempre di individui prevalentemente eterosessuali o prevalentemente omosessuali, dato che anche un soggetto chiaramente eterosessuale ha una componente omosessuale rimossa e viceversa. Questo spiega la cosiddetta omosessualità accidentale, cioè in situazioni in cui mancano donne come in mare o in prigione, uomini che, in altre circostanze, sarebbero rimasti normali, stabiliscono rapporti omosessuali. L’analisi degli omosessuali rivela molto spesso lo spavento davanti all’organo sessuale femminile, che è in genere riconducibile ad intensi impulsi aggressivi sadico- orali in rapporto al seno durante l´allattamento dovuti ad un rapporto persecutorio con la immagine materna. La vagina della donna rappresenta in fantasia, per il bambino,un pene amputato. Teme così che tale punizione possa capitare anche a lui a causa di questi impulsi in virtù di un meccanismo ritorsivo. Si ha spesso in questi casi,l’identificazione con la madre per il meccanismo di”identificazione con l’aggressore”. L’ulteriore sviluppo può seguire varie direzioni: 1) L’omoerotismo soggettivo, degli individui più narcisistici che femminili, per cui l’identificazione con la madre li porta ad agire come se fossero la madre, scegliendosi come oggetti d’amore giovani uomini o ragazzi verso i quali si comporta come aveva desiderato che sua madre si comportasse con lui e quindi gode di essere amato da se stesso. Esiste anche la variante eterosessuale,in uomini narcisistici che, durante l’infanzia o la pubertà, amavano pensarsi come femmine e che si innamorano di piccole bambine in cui vedono una reincarnazione di se stessi. Il meccanismo fondamentale in questo tipo di omosessualità è anche la radice della pedofilia perché i bambini sono deboli, è facile avvicinarli, mentre altri oggetti sono irraggiungibili per l’angoscia che creano (Freud affermò che la pedofilia è la perversione delle persone deboli e impotenti). 2) L’omoerotismo oggettivo degli individui più femminili, in cui si ha una sottomissione al padre, all’uomo virile in cui non si è del tutto abbandonato il desiderio di essere maschili e la femminilità è inconsciamente considerata come temporanea, come un mezzo per raggiungere un fine, come un metodo per imparare i segreti della virilità del “maestro”. 3)In genere però si riscontrano combinazioni di ambedue i tipi di omosessualità, in cui l’omosessualità attiva dell’uomo può servire a reprimere un più profondo desiderio omosessuale passivo e viceversa. Per concludere non bisogna dimenticare l’importanza decisiva nel determinismo dell’omosessualità dei fattori fisico-biologici- costituzionali, ricordando come, ormai da tempo, l’omosessualità sia stata derubricata dalle perversioni e venga semplicemente considerata una modalità di scelta oggettuale.