Sono un ragazzo di 14 anni e soffro di liguirofobia da praticamente sempre. Mia madre mi ha raccontato che quando ero piccolo (all’incirca a 2 mesi) mi ha portato ad uno spettacolo di fuochi d’artificio e appena sono cominciati mi sono messo a piangere e mi ha riportato a casa. Credo che sia da quel momento che ogni volta che sento un rumore forte (soprattutto petardi e fuochi d’artificio) provo una paura forte, impulso a tapparmi le orecchie e a scappare. Se sono in compagnia cerco di resistere o comunque non reagire in modo esagerato per non fare brutta figura. Non mi sento a mio agio soprattutto quando sono fuori casa la sera perché temo possa esserci uno scoppio improvviso ed evito ovviamente feste di capodanno. La mia reazione quando sento uno scoppio è differente a seconda dell’età situazioni: se in qualche modo me l’aspetto reagisco in modo minore rispetto a quando lo scoppio è improvviso e mi coglie del tutto impreparato. Di questa mia fobia ne sono a conoscenza solo i miei familiari, ho vergogna a parlarne con gli amici. In passato ho frequentato una psicologa ma non mi sembra che la cosa sia migliorata molto. La prego di aiutarmi. Cordiali saluti
Salve, la liguirofobia è una paura persistente, anormale e ingiustificata dei rumori forti.Questa fobia è tenuta maggiormente sotto controllo se lei è preparato all’evento, in quanto, in questo caso, si attivano i meccanismi di difesa dell’Io, e anche quando lei ha accanto qualcuno, non solo perchè non vuole offuscare la sua immagine agli occhi dell’altro , ma anche perchè colui che le sta accanto funziona da elemento rassicurante e controfobico , rappresentando la parte di lei che rimane serena e imperturbata. Non credo certamente che l’episodio vissuto a due mesi abbia una qualche rilevanza,in quanto la fobia non è una semplice ripetizione di un evento vissuto da bambini, ma è un elemento protettivo perchè rappresenta la sua rabbia e aggressività deflessa dal suo interno e portata all’esterno, quindi , come vede, un discorso molto più complesso. Le motivazioni di questo problema vanno perciò ricercate nella profondità del suo essere.E’ opportuno, nel caso lei, auspicabilmente, voglia affrontare ed elaborare il disturbo fobico, che lo specialista sia una persona di fiducia e che il lavoro sulla sua psiche venga portato avanti in modo approfondito e prolungato.Ottimi risultati possono ottenersi associando alla psicoterapia psicoanalitica un lavoro di ipnosi meditativa e regressiva. La saluto cordialmente.