Gentile Dottore, vorrei capire come e se è possibile avere una famiglia serena con un borderline credo. Io e mio marito abbiamo tre figli, e non so più come gestire i suoi scatti d ira, che si ripetono con sempre meno frequenza ma comunque sia ci sono ancora. Mi preoccupo per i nostri bambini e voglio proteggerli da questi comportamenti diseducativi, scene drammatiche a cui vorrei non assistessero e a cui per fortuna non hanno mai assistito.. Al contempo mi preoccupo anche di mio marito che soffre di questi suoi momenti, di solito scatenati da situazioni in cui è posto più sotto pressione rispetto al solito. Prima di sposarci so che aveva intrapreso un percorso con una psicologa, poi interrotto da quando siamo insieme. Adesso io credo sia più che mai urgente che riprenda il lavoro su di se’, ha 40 anni e spero non sia troppo tardi. È frustrante essere così impotenti di fronte alla sua irrequietezza, raggiungerà mai una sorta di pace interiore? Vorrei che però intraprendesse la strada giusta.. in questi dieci anni di paradiso e inferno, ho imparato a capire quali sono i momenti a rischio e cerco sempre di arginare il tracollo a volte riesco altre volte no. I momenti che sfuggono al controllo coincidono con i miei momenti di debolezza, in cui magari per il mio stato di umore non riesco ad essere di “sostegno”, cioè non posso permettermi di avere le mie giornate no in concomitanza dei suoi giorni più sottopressione. Molte volte mi sembra di avere un quarto figlio, può in qualche modo raggiungere la maturità? Nella vita di tutti i giorni si rende conto della sua situazione ma è sempre lì sul filo del rasoio..Credo sia borderline ma non ho sicuramente la capacità di fare diagnosi, vorrei sapere cosa ne pensa e se può consigliarmi il percorso giusto per lui..Grazie
Cara signora , può darsi che non su tratti di sindrome borderline ma di un disturbo di personalità con caratteristiche di impusività più lieve e trattabile.Quello che sarebbe importante sapere è se lui sia disponibile o ,meno,a riprendere il lavoro su se stesso, se, cioè, egli senta profondamente la necessità di dare una svolta alla sua esistenza. In presenza di una disponibilità, trovando una persona adeguata che lo prenda in carico, è lecito pensare in modo ottimistico ad una evoluzione che possa stabilizzare la sua psiche riducendo le valenze impulsive quando va incontro a stati di frustrazione o di pressione, creando stati mentali più stabili ed evoluti. Spero di esserle stato di conforto. Un cordiale saluto. Antonio