A quasi 60 anni mi ritrovo solo e impaurito. Sono stato da piccolo in una situazione protetta tipica da figlio unico al punto tale che, per non esplodere, ho cominciato a scappare e a girare il mondo cacciandomi anche in situazioni non proprio facili e in relazioni e avventure le più varie.Ho fatto i lavori più diversi da ogni partedel mondo.Dopo i 50 forse perchè ho subito un´aggressione che mi ha terrorizzato forse perchè ho cominciato a sentire che il fisico non rispondeva più come prima, mi sono come dire calmato,o forse ho solo preso paura e ho fatto ritorno nella mia città ritrovandomi però completamente solo, senza amici e mi sono come barricato in casa. Non più voglia di muovermi, mi sembra impossibile che sia io l´individuo che compare in quelle foto scattate in ogni parte del mondo,mi chiedo dove sia finito quel coraggio quella voglia di avventura, di vivere la vita attimo per attimo. Sono depresso? Non lo so, mi sembra di aver vissuto troppo come se ormai avessi le pile scariche e soprattutto mi disorienta il cambiamento, come è stato possibile che io sia diventato un´altra persona?
Leggendo la sua lettera, anche se Lei non fornisce riscontri che possano confortare ipotesi più definite, si può presumere che la sua tendenza a muoversi in ogni parte del globo sia stata una reazione ad una situazione origiriamente claustrofilica, legata a dinamiche di attaccamento in relazione probabilmente alla figura materna, a cui lei ha opposto,per timore di essere fagocitato, il contatto con immagini simboliche antitetiche (l´estero, lo sconosciuto, l´avventura) che le hanno consentito, per un certo periodo, una vita movimentata e,immagino, anche piacevole. L´aggressione subita, però, ha forse attivato dei fantasmi persecutori che hanno inquinato la bontà di quel mondo,innescando un processo regressivo che l´hanno riportata nel luogo di origine. Mettiamo anche in conto,in questo ritorno a casa, l´incidenza di altri fattori quale l´esaurimento esperienziale, il calo del narcisismo dovuto al correre degli anni e altri elementi che potrebbero essere desunti da ragguagli più precisi da lei non forniti. Trovandosi poi in quell´ambiente familiare da cui era fuggito,date le implicazioni del caso, il quadro regressivo si è ulteriormente accentuato, tendendo così ad avere la sua attuale definizione. Se vorrà scrivermi fornendomi ulteriori elementi del suo percorso esistenziale, penso di poterle suggerire altri parametri interpretativi che possano esserle utili e proporle eventualmente un percorso terapeutico che possa alleviare i suoi disagi.