Mi rivolgo a lei perché ho una situazione ingarbugliata, c’è chi mi dice una cosa chi un’altra, vorrei una sua parola definitiva. Ultimamente mia moglie attraversa un momento depressivo di cui credo siano in gioco diverse componenti, la menopausa, i figli che se ne sono andati Siamo molto benestanti e ciò che ha fatto è inconcepibile. Due giorni fa rovistando nella sua borsa ho notato la presenza di oggetti svariati, di nessun valore, di cui lei non ha affatto bisogno. Le ho chiesto spiegazioni e lei, tra i singhiozzi, mi ha confessati di averli rubati. Mi ha anche detto che la volta precedente l’avevano sorpresa ma il direttore del supermercato si è reso conto della situazione e, da uomo intelligente, le ha preso il nominativo senza denunciarla . Ma che cosa è una ladra o una cleptomane , sono sgomento cosa posso fare per aiutarla?
Da quello che lei scrive penso si tratti di cleptomania, che bisogna distinguere dal furto. Nella cleptomania il furto è commesso in assenza di giustificazioni e di necessità. Il conflitto che si crea nella mente, tra l’impulso a rubare e la volontà di resistervi crea uno stato di forte angoscia che chiede un atto liberatorio. Il cleptomane è relativamente indifferente agli oggetti rubati, può gettarli o restituirli, non ne ha bisogno per l’uso personale o per il valore economico. L’atto è di tipo ossessivo-compulsivo e quindi legato ad una crescente tensione che culmina solo con l’atto del furto. Lo stato mentale del cleptomane è integro nelle funzioni delle capacità di critica e di giudizio. La persona sa di avere un desiderio abnorme e tenta di resistervi. Egli ha una sensazione crescente di tensione immediatamente prima di commettere il furto, piacere, gratificazione o sollievo al momento in cui il furto viene commesso. Alla fine l’impulso prende il sopravvento sulla volontà cosciente.Il furto è commesso in modo goffo,maldestro, ingenuo in condizioni di forte tensione emotiva senza lucidità, oggettività ed efficacia e la persona viene spesso colta sul fatto. Infatti il desiderio inconscio di essere punito conduce l’autore a commettere un crimine imperfetto in modo da essere scoperto. E’un insospettabile,in genere benestante. e, a differenza del furto, vi è assenza di necessità, mentre è presente tensione emotiva prima, distensione liberatoria dopo. Mira a ricevere una pena che mitighi il suo senso di colpa, preesistente al furto e che chiede una punizione per essere alleviata offrendo una temporanea serenità . Allo stesso modo possono essere messe in atto delle false confessioni e delle auto-incriminazioni, millantando delitti mai commessi od appropriandosi di delitti commessi da altri. Il comportamento autopunitivo mira a compensare un senso di colpa derivante dalle modalità aggressive con cui si impossessa dell’oggetto simbolico. E’ la dinamica che Freud ha descritto nel “delinquente per senso di colpa”, dovuto al fatto che , per lottare contro di esso, continua a rubare sempre di più e si trova invischiato in un circolo vizioso. A livello psicodinamico impossessarsi dell’oggetto significa per lui possedere cose che danno la forza o il potere di combattere supposti pericoli, specialmente la perdita dell’autostima e dell’affetto e l’oggetto può rappresentare, in chiave simbolica, il latte materno e nelle donne, in cui la cleptomania è più frequente un bambino o il pene mancante (angoscia di virilità). In questo ultimo caso, cioè nelle cleptomanie perverse,la cleptomania si avvicina al feticismo, in quanto l’oggetto rubato è un feticcio che soddisfa sessualmente e rassicura dal pericolo della castrazione.In questo caso il lavoro psicoanalitico, data anche l’anagrafe, è arduo ma, potendo contare sulla disponibilità di sua moglie e su un valido tranfert si possono ottenere risultati sorprendenti