salve, le racconto in breve la mia situazione, ho capito sulla mia pelle che la psicoterapia è un percorso molto doloroso e sembra sia molto più semplice disfarsi della propria persona in termini di autodistruttività e annullamento che invece rimpadrodinirsi del proprio e vero sè e cercare di trovare una strada alternativa nella vita, detto questo le scrivo riguardo all’uso di un antidepressivo( nello specifico sereupin 20mg) in corso di psicoterapia iniziata circa da 2 anni, in conflitto tra il desiderio di stare meglio subito e allo stesso tempo riuscire a farcela solo con l’aiuto dello psicologo. Sinceramente penso che il farmaco, se aiuta da una parte, ostacola dall’altra, anche perchè lo psichiatra mi ha detto che nel disturbo di personalità(grave) ha un effetto modesto e quindi ora prenderlo nonostante ne senta tanto il bisogno (visto e considerato che l’angoscia in me ha preso piede in maniera invasiva e invalidante) mi sembra essere in una sorta di terra di nessuno senza sapere d’ora in poise starò meglio x gli effetti della psicoterapia o quelli dello psicofarmaco. Sto vivendo questa cosa come un fallimento e volevo sapere se queste cose sono normali che accadano o se devo considerarlo un fallimento o meglio l’inizio di un fallimento. In ogni caso la ringrazio e le porgo distinti saluti.