Sono un ragazzo di 31 anni, da quando ne avevo 21 sono stato in cura per: depressione ansia, inadeguatezza sociale, eccessiva timidezza, con 15 gocce di daparox per circa 9/12 mesi dopo i quali è subentrato un periodo di alcuni mesi per scalare e cercare di smettere il farmaco, ma le ricadute,mi hanno portato a riprendere dall’inizio, in maniera ciclica. Sono stato seguito dallo psichiatra per il dosaggio,ma non abbiamo fatto un vero e proprio iter di psicoterapia perché non ne sentivo davvero bisogno. La scorsa estate ho attraversato un periodo in cui mi sono sentito pronto ad affrontare il problema è ho deciso di interrompere, così da metà settembre ho smesso e ora sono 4 mesi che non assumo nessun farmaco. Questi mesi sono stati di alti e bassi, ma ultimamente incorro negli stessi pensieri e nelle stesse aspirali mentali che mi estraniano da tutto quello che faccio e questo accade a partire dal mattino, mentre la sera sono un po’ più rilassato. Con il farmaco ovviamente mi sentivo in forma, non sprecavo alcuna occasione che mi potesse capitare sia di tipo sociale che lavorativa mentre ora sono in una condizione ritirata,immobile. Lo sport mi aiuta molto ma per risolvere il problema l’avrei dovuto fare per mestiere :). Ora quello che le chiedo è questo: se tornassi al farmaco probabilmente sarà per sempre, ma se la cosa mi facesse vivere meglio sarebbe così sbagliato. In questo periodo vivo ancora di risultati che ho avuto in passato,ma sono sicuro di non poter dare il meglio di me come ho fatto nei periodi in cui ero in cura, perché ora perdo molto più tempo e sono molto più lento. Cosa ne pensa è davvero tutta forza d’animo o per lottare contro i disequilibri chimici ci vuole la chimica stessa? Grazie della sua attenzione e del suo prezioso contributo
Salve, non è il caso di tornare al farmaco ma di iniziare una psicoterapia del profondo unita ad ipnosi meditativa e regressiva che sono le uniche tecniche capaci di modificare strutturalmente la mente e di dare risultati definitivi . Il farmaco, invece ,svolge solo una funzione di presenza e inoltre il rischio è quello di attaccarsi simbolicamente al farmaco stesso e non poterne più fare a meno. Un cordiale saluto. Antonio