Buongiorno dottor Miscia, sono un maschio di 35 anni, le scrivo perchè ho un problema pesante di dipendenza dalla cocaina fumata. Fumo quotidianamente e nonostante un percorso con uno psicoanalista di Milano, città dove risiedo, non solo non ho mai smesso, ma pare che la dipendenza sia aumentata. Ho cominciato il percorso psicoanalitico per via della comparsa di attacchi di panico che per un periodo erano praticamente quotidiani. Ora sono perlopiù scomparsi, quello che mi è rimasto è una profonda rabbia e una sensazione di “mani legate” che tuttavia so molto bene preferisco tenere così. Ho subito violenze psicologiche e fisiche nel corso della mia vita sia a sfondo sessuale che non. Ho una gran voglia di ottenere riscatto ma il mio malessere si è insinuato in modo più profondo ora, come se aver fatto emergere certi conflitti mi abbia ancor di più spinto nell’angolo. Ora vivo a casa dei miei genitori con la mia ragazza (non tossicodipendente), i quali ovviamente mi fanno pesare il tutto, il che mi spinge ancor di più all’uso della coca. Non è un tunnel ma un giro di ruota, a volte così perfetto che sembra non potersi mai spezzare. Come ciliegina sulla torta sono anche disoccupato, e il solo pensiero di riavviare un percorso lavorativo mi mette addosso una certa preoccupazione, nel profondo so dove verrebbero spesi i proventi del mio lavoro. L’uso della coca mi fa eccitare e mi spinge alla masturbazione che avviene per ore nell’arco della giornata, spesso rasggiungendo l’orgasmo con molta sofferenza, sofferenza che rimane subito dopo e si scioglie piano piano. So di scegliere tutto questo, so che potrei scegliere altro. Mi sento in colpa nei confronti di me stesso. Non ho mai preso in considerazione il suicidio tuttavia, ma ho paura che continuando così mi provocherò dei danni organici tali da non poter più “tornare indietro”. E’ uno sfogo verso uno specialista, in un momento di profonda tristezza. Credo di avere bisogno di aiuto, ma non so proprio dove sbattere la testa. La ringrazio per il tempo speso a leggere queste righe e in attesa di una risposta le auguro una buona giornata
Salve , situazioni di questo tipo di hanno tratto notevole aiuto, e hanno interrotto questa dipendenza, attraverso una psicoterapia psicoanalitica unita ad ipnosi e, talvolta, inizialmente, un supporto farmacologico. La psicoanalisi approfondisce le tematiche e le conflittualità profonde portando alla luce il materiale inconscio. la ipnosi permette alla persona di addestrarsi alla trance che ha un notevole beneficio nel controllare gli impulsi e il craving specifico. Ovviamente è necessario entrare in contatto con la soggettività e la specificità della sua psiche e, da parte sua, percepire se la persona che le propone di farsi carico del suo problema susciti in lei una fiducia tale che la rende idonea, ai suoi occhi, a svolgere questo percorso complesso, che può essere però risolutivo. La saluto cordialmente. Antonio