Buonasera, le scrivo per chiederle un parere, e mi scuso, fin dal principio, se mi dilungherò un pochino: mi trovo veramente in difficoltà: circa una settimana fa, giunta a Parigi (città che inizio a conoscere, me che crea in me sempre un certo turbamento per l’accostamento di tanta bellezza e tanta miseria) sono uscita con un amico a bere qualcosa: ricordo perfettamente la serata, i dialoghi e il momento del saluto alla metro. Poi francamente non ricordo molto, se non di aver cambiato tre metropolitane, nell’ ultimo tratto di aver chiacchierato con una ragazza di origine marocchina e di essere stata in ansia per il fatto di non riuscire a prendere l’ultima coincidenza della metro.(Ricordo anche di essere stata colta da un ansia strana, quella cioe di star sognando/ mi chiedevo: davvero sono in metro? Solo stamattina ero in Italia, davvero sono a Parigi? E se in realtà non mi fossi mai svegliata? Sensazione onirica e ansia molto strana) Ci tengo a dire che ho bevuto tre bicchieri e mezzo di vino bianco a stomaco pieno, non superalcolici. Ricordo pero uno stato un po euforico, dato dalla musica nella stazione della metro, dal sentirmi libera e un po’ padrona di una grande città, io che vengo da una piccola città. Tornata a casa ho chiamato il mio ragazzo per dargli la buonanotte, ho inviato un messaggio a mia madre per dire che ero a casa (insomma, mi pareva di essere lucida, altrimenti non sarebbe stato facile tornare a casa con cambi di metro ecc. siccome per altro, non sono nuova a pensieri ossessivi del tipo: cosa avro fatto ieri, ho annotato quel che era successo in serata su un quaderno, aihmé pero, indugiando sulla serata in sè e non sul percorso di ritorno. Il giorno dopo si scatena l’ inferno, mi sento in colpa, ho l’impressione di aver tradito il mio ragazzo, questa cosa mi distrugge,non riesco più a rispondergli al telefono. Provo a ricordare, mi sforzo di ricordare, ma mi pare non ci sia nulla da ricordare. Ovviamente inizio a pensare le cose peggiori, tipo qualcuno si sara avvicinato nei sotteranei della metro, magari ci ho fatto sesso (ma come si chiederà Lei?… proprio non lo so, sono tornata a casa con impermeabile, borsa, vestiti e scarpe, e soprattutto con le mie gambe). La verità è che nella vita di tutti i giorni sono cosi controllata, trattenuta, ossessione perché potrei rimanere incinta, paranoie, che quando abbasso le difese (dormo, bevo, sono meno cosciente) ho paura di fare le cose peggiori, ho paura, ad esempio, che avrei potuto essere stata io a “propormi” a questo uomo “X” con cui avrei tradito il mio ragazzo. Perché é vero, finora non l’ ho tradito perché lo amo, ma quante volte mi è passato per la mente di farlo!Al senso di colpa si aggiunge il terrore di aver contratto qualche malattia, dal momento che nei sotterranei della metro di solito non incontri il principe azzurro, prima di tutto penso HIV. Il pensiero si fa cosi forte e cosi reale che vorrei andare a fare il test subito, ma devo aspettare almeno tre mesi. E cosa dico al mio ragazzo? E se metto in pericolo anche lui? E giù sensi di colpa, pianti, disperazione vera. Ecco, non so piu distinguere la realtà dall’ immaginazione. In questa lunga catena di SE, se l ho tradito, se ho voluto tradirlo, se ho fatto sesso con uno sconosciuto, se ho l aids eccecc, non riesco piu ad appigliarmi ad alcun elemento reale e mi pare di soffocare. Sono dieci giorni che piango, mi ripeto “dimmi che non é vero!”, che non riesco a mangiare. Ho francamente solo delle sensazioni, come dei flash che non riesco a collocare nel tempo e nello spazio: il senso di non riuscire a raggiungere un orgasmo, o comunque la sensazione che lo precede, e una sensazione di libertà, come dire, é successo davvero?(Nella mia vita ho avuto un solo uomo, ho 28 anni), ma per dire, non ricordo volti, né dialoghi, riconducibili a un tradimento, ovviamente più ci penso più la mia mente ne costruisce e li fa divenire reali, ma dopo dieci giorni, possono essere veri ricordi o piuttosto suggestioni? Sono distrutta dall’ansia, dal senso di colpa, dal fatto di non capire qual é la realtà e cosa una mia ossessione. Ora é palese che dovro cominciare un percorso con uno specialista, ma secondo lei, fermo restando lo stato di anche parziale alterazione di quella sera dovuto al bicchiere di troppo, c’é modo di capire cosa sia successo davvero? Se é successo? Quali sono i meccanismi che hanno innestato questa tempesta di emozioni negative? Ho forse rimosso? Inventato? Sto impazzendo? Mi pare di non essere più presente a me stessa. Non è tanto la paura di un abuso a preoccuparmi,(cioé, anche si ovviamente, ma quello me lo ricorderei) ma la paura di essere stata accondiscendente, di aver “desiderato°” quel rapporto,(quale?) di aver fatto crollare le mie inibizioni. Mi scuso per la lunghezza, e ringrazio