Credo che il mio ragazzo abbia una malattia psicosomatica, ma non so come aiutarlo, l’ho conosciuto in un periodo in cui stava bene ma da un mese circa è diventato scostante. Quando ci siamo conosciuti mi ha raccontato che nei dieci anni precedenti era stato male, che dopo aver visto un’infinità di specialisti nessuno era riuscito a individuare di cosa soffrisse. Ha sviluppato intolleranze alimentari, emicranie, attacchi di panico, dolori muscolari e alla schiena, irrigidimento degli arti, indifferenza sessuale. com’è normale i dottori hanno pensato che probabilmente si tratta di un problema radicato nella sua testa e quindi l’hanno indirizzato su questo tipo di terapie. all’inizio si sentiva incompreso, quasi offeso, ma poi nella speranza di liberarsi di questi dolori ha consultato psicologi, psichiatri e ipnoterapisti i quali però non hanno portato miglioramenti, poi aveva trovato una combinazione di cose che lo faceva stare bene ( massaggi, apparecchio bite, goccine tipo ansiolitici credo).Ora ha tentato di lasciarmi perchè mi ha confessato di stare di nuovo male, non può rendermi felice perchè è ossessionato dalla ricerca della sua malattia, non ha fiducia nei medici quindi deve pensarci lui. nessuno può aiutarlo. Gli ho detto che dovrebbe farsi forza perché, nonostante il dolore. riesce a fare tutto. ha un lavoro impegnativo a livello fisico e mentale, pratica sport, ha i suoi amici, esce…ora che sta male non sarà l’animatore della serata ma non ha ostacoli fisici. Lui mi ha risposto “con quanta fatica e dolore faccio tutto questo però, devo trovare una soluzione”. Ho paura di sminuire il suo problema, non so come aiutarlo. forse dovrei incoraggiarlo a scovare le cause psicologiche (alcune frasi che usa mi fa pensare che si autopunisca per non riuscire a risolvere il problema oppure mi ha detto che anche suo nonno, a cui lui è legatissimo e a cui somiglia anche moltissimo fisicamente, è stato male fino a 30 anni…chissà che non si identifichi in lui fino a stare male anche lui) oppure a continuare nella ricerca organica. potrei consigliargli di fare della indagini genetiche visto che forse ha un episodio simile in famiglia ma ho paura che i risultati potrebbero suggestionarlo ulteriormente, non so cosa fare. Non è una persona che si lamenta per ogni difficoltà, anzi. lui si butta di petto contro i problemi. è correttissimo. Non si può nemmeno dire che abbia una bassa soglia del dolore perchè non l’ho mai visto prendersi un antidolorifico (pensa che non gli faranno effetto o che i dolori sono talmente continui che dovrebbe essere sempre a prenderli).Mi sento in un campo minato e vorrei tanto aiutarlo.