caro dott Miscia, la maggior parte delle pagine internet relative al tema DOC a mio avviso palesano una grave disinformazione per vari motivi che concernono in particolare l'”inevitabile”andamento invalidante e l’esito sfavorevole del disturbo (nessuna speranza, peggio del tumore al pancreas!) e l’altrettanto “inevitabile” utilizzo della psicoterapia cognitivo comportamentale nel trattamento di esso. tutto ciò mi ha creato un forte turbamento, dal mommento che mi ha spinto con grande angoscia a chiedere chiarimenti al mio psicoterapeuta con il quale avevo affrontato anni fa un percorso di psicoterapia analitica di quasi 5 anni; egli mi ha ribadito le ragioni della bontà dell’analisi(sogni, libere associazioni) come strumento per far emergere le motivazioni più plausibili di un dato fenomeno ossessivo.ciò che colpisce è sono i toni quasi “messianici” con cui i seguaci della TCC affermano l’assoluta infallibilità dei loro protocolli operativi ritenendoli l’unica via per riuscire a risolvere il problema DOC,relegando l’analisi ad una pratica del passato che fornisce scarsi risultati. lei che ne pensa? altra questione è quella relativa ai rituali compulsivi: per la TCC, essi vanno rimossi e talora sostituiti con dei controrituali di cui non conosco la natura; secondo il mio terapeuta, l’analisi non prevede tout court la rimozione di essi a condizione che non diventino invalidanti e persecutori e che non influiscano nello svolgimento della vita lavorativa e relazionale, mantenendosi ad un livello di tollerabilità. concorda al riguardo? Grazie