Un ristoro adeguato è molto importante per l’equilibrio del soggetto . Con insonnia si intende sia un deficit quantitativo di sonno, cioè il dormire per un numero di ore ridotto rispetto al proprio fabbisogno, sia un deficit qualitativo, cioè il dormire in modo non sufficientemente riposante. Se l’insonnia continua per più di alcune notti di seguito può divenire “cronica” e causare un deficit nel sonno che è assai nocivo per la salute dell’insonne. L’insonnia può essere correlata a paure nei confronti di pensieri, fantasie o sogni angosciosi che possono presentarsi durante il sonno. Il sonno è il momento in cui la mente razionale non può efficacemente controllare la parte istintiva presente in ogni essere umano e l’insonnia rappresenterebbe il tentativo di perpetuare il controllo.Il dormire può essere associato con l’angoscia di non svegliarsi più, cioè relazionabile alla morte quella “morte temporanea” come assenza di sè che è il sonno.
Tre sono i tipi di insonnia: il primo è detto “insonnia iniziale”, cioè è presente una difficoltà ad addormentarsi a cui può seguire un sonno anche prolungato ma riferito oggettivamente insoddisfacente; il secondo tipo è “l’insonnia centrale”, caratterizzata da numerosi e a volte prolungati risvegli; infine il terzo tipo “insonnia terminale”, caratterizzato da un risveglio precoce notturno.Tutti e tre i tipi di insonnia possono essere episodici sporadici oppure cronici.L’insonnia può portare alla clinofobia cioè alll’angoscia di coricarsi. Il termine clinofobia deriva dal greco “klinein” (curvarsi, inclinarsi, così come le persone che dormono) e “phobos” (fobia, angoscia). La clinofobia aggrava l’insonnia innescando così un circuito vizioso difficile da combattere.Per la terapia dell’insonnia è importante affrontare la problematica attraverso una valutazione specifica del soggetto interessato al problema. Sono da sconsigliarsi le benzodiazepine perché sono farmaci che danno dipendenza e che danno tolleranza per d cui , una volta iniziato il trattamento , per ottenere effetti terapeutici, è necessario aumentare progressivamente il dosaggio; inoltre, una volta che abbiamo intenzione di eliminarli, è necessaria una lunga ed estenuante riduzione progressiva del farmaco stesso.
Altamente indicato nel soggetto che soffre di insonnia è invece un lavoro psicoanalitico profondo che permetta di sollevare il velo della rimozione ed arrivare al nucleo del conflitto endopsichico,permettendo al soggetto di comprendere le motivazioni profonde che gli impediscono al soggetto di addormentarsi e conferendo serenità a tutta la sua personalità globalmente intesa. Anche la ipnosi può essere un trattamento favorevole per l’insonnia e un buon lavoro autoipnotico prima di addormentarsi può avere un esito assai positivo e spesso risolutivo sul problema. Questa pratica viene sollecitata dall’ipnoterapeuta tramite comando post-ipnotico durante lo svolgimento della trance ipnotica. Una volta che il soggetto, dopo un allenamento adeguato,è entrato in possesso della capacità di entrare in trance, è in grado di ricorrervi da solo tramite autoipnosi ogni qualvolta lo ritenga opportuno. Il soggetto, appena coricatosi, può opportunamente mettere in atto questa pratica allo scopo di creare, al proprio interno, una specie di cuscinetto protettivo e meditativo per combattere la fobia del sonno ed antagonizzare così angosce persecutorie e depressive che possono parassitare i suoi pensieri e tutto il mondo fantasmatico.