Studiando il fenomeno meditativo sembra opportuno distinguere due tipi di meditazione:
a) Meditazione recettiva.
b) Meditazione riflessiva.
La meditazione recettiva si basa sull’iterazione sequenziale e martellante di una parola non specifica,effettuata con tale rapidità da essere in grado di sbarrare la coscienza all’ intrusione di qualsiasi pensiero:è alla base di quegli stati mentali che vengono evocati con la formulazione di rituali e preghiere ed è quello a cui si riferiscono molte filosofie o religioni orientali quando parlano di consapevolezza senza pensieri o vuoto mentale.
Sembra che un meccanismo simile si sviluppi ascoltando la musica techno (per esempio nei raves parties) con la tecnica della trance-dance, importato dalle culture sciamaniche e praticato anche dai danzatori dervisci.
Nella sua forma originale i soggetti vengono bendati (deprivazione sensoriale visiva e attenzione rivolta verso l’interno), si effettuano due inspirazioni molto veloci seguite da una inspirazione lenta e si comincia a ballare scalzi (esaltazione dell’esperienza tattile) al ritmo di di 4 ½ percussioni di tamburo al secondo( che coincide con la frequenza delle onde theta dell’EEG che sono le onde cerebrali lente meditative).
Le tre chiavi della trance sono il suono, respiro e il movimento corporeo.
La Meditazione riflessiva è sovrapponibile alla ipnosi e consiste fondamentalmente nell’osservare, libero da qualsiasi giudizio o valutazione.
Si possono utilizzare tecniche dirette, in cui l’attenzione è indirizzata su un oggetto esterno o su un punto o indirette..
In questo ultimo, nella tecnica di ricalco-guida si ricrea un meccanismo simbiotico identificatorio molto arcaico, fatto di linguaggio essenziale o addirittura metalinguistico,cioè non verbale, che sembra ripetere le esperienze del bambino nelle prime fasi della vita, riferentisi a precoci sensazioni tattili, termiche, uditive, visive e cenestesiche.
Si verifica cioè una dissociazione dell’io del soggetto in una parte osservantesi alleata e mimetica con l’ipnoterapeuta tramite identificazione e una parte che sperimenta le sensazioni e le immagini proposte cioè le ideoplasie.