Gli studi EEG (vedi grafico) evidenziano che la trance ipnotica non è assolutamente sovrapponibile al sonno, ma che è uno stato particolare diverso anche dalla veglia.
Durante la trance osserviamo che la attività dell’emisfero destro prevale su quella del sinistro(che in genere è il dominante).Si ha cioè un ribaltamento del funzionamento ordinario dei due emisferi cerebrali, per cui al sopirsi dell´emisfero sinistro ( quello del pensiero logico-astratto, lineare, fondato nel tempo e nello spazio) corrisponde un potenziamento percentuale di quello destro (fondato invece sul pensiero circolare, immaginativo, musicale ed emozionale) grazie al quale è possibile dialogare direttamente con l´inconscio corporeo. Rispetto alla veglia si ha una riduzione dell’attività beta ed un incremento delle onde lente delta e theta, mentre ancora non è chiara la correlazione delle onde alfa con lo stato ipnotico.
Studi effettuati con la PET (tomografia ad emissione di positroni), che evidenzia la irrorazione cerebrale, mostrano, durante lo stato di trance,un aumento della eccitazione corticale a livello dei lobi prefrontali, che spiegherebbe l´ampliamento dell´autocoscienza, una riduzione delle eccitazione corticale, particolarmente nella zona posteriore del cervello, che è quella preposta all’orientamento spazio-temporale (e questo spiegherebbe perchè il tempo e lo spazio sembrano annullarsi e dilatarsi).
Viene invece attivato il “sistema esecutivo”, cioè si enfatizzano funzionalmente le strutture cerebrali inferiori e si ha una maggior irrorazione a livello del talamo, zona pontoencefalica e midollare.
È possibile così modificare il vissuto sensoriale e dello schema corporeo e si viene a creare un feed-back “svincolato”, capace di interferire sulle caratteristiche del sistema neurovegetativo normalmente al di fuori dal controllo volontario come il battito cardiaco, il ritmo respiratorio, la temperatura cutanea ed in grado di influenzare anche il sistema neuroendocrino ed immunitario.