La creatività e l’ipnosi sono entrambe attività correlate al funzionamento della parte destra del cervello. Poiché la pratica dell’ipnosi ci aiuta a divenire più coscienti del nostro modo “destro” di pensare, può permetterci di esprimere una maggiore creatività. Lo sviluppo di forme artistiche richiede che le attività di pensiero tipiche dell’emisfero sinistro si accordino con le esperienze dell’emisfero destro. A livello cerebrale l’emisfero destro, elabora le fantasie, i sogni, le informazioni musicali, è la sede dell’inconscio. L’emisfero sinistro è specializzato nei pensieri razionali, nella logica, nel linguaggio. L’ipnosi non fa altro che permettere all’emisfero destro di attivarsi. A partire dal lavoro di Erickson è prevista la partecipazione dell’Io cosciente per un più agevole accesso all’emisfero non dominante e per garantire, attraverso la collaborazione tra l’io cosciente del soggetto e l’ipnoterapeuta, l’aggiramento delle resistenze e la capacità di ottenere risultati duraturi. In essa, cioè, le procedure , tradotte in linguaggio neurobiologico, mirano ad ottenere “il consenso” da parte dell’emisfero sinistro (“utilizzazione dell’emisfero dominante”) realizzando in definitiva l’accesso all’emisfero destro e la successiva interazione con lo stesso, che nel frattempo si è trasformato nell’emisfero dominante, mediante comunicazione empatica, musicale (nell’emisfero destro sono presenti intere gestalt auditive), l’affettivizzazione del rapporto, metafore, forme linguistiche immaginifiche, fiabe, favole, inclusi i messaggi non verbali. L’ipnosi è uno strumento per attivare il talento artistico che spesso è sopito dentro ciascuno di noi. Le scuole di recitazione e di arte drammatica di tutto il mondo utilizzano, sotto diversi nomi, delle tecniche autoipnotiche per contattare e sviluppare l’estro che abita la profondità del nostro essere