Gentile Dottore,La ringrazio per la sollecita e chiara risposta. Leggendola, e rileggendo poi il “disturbo ossessivo-compulsivo di personalità” trovo completo riscontro dei comportamenti del mio compagno.Comprendo e rispetto il fatto che non sia possibile intervenire in aiuto fino a che il soggetto interessato non prenda coscienza del problema e intenda risolverlo, ma nello stesso tempo rimango perplessa per il fatto che per poter curare si debba aspettare che la situazione si aggravi. Mi spiego meglio, è come se un medico mi trovasse un focolaio di infezione e aspettasse la polmonite prima di prescrivermi un farmaco..il paragone è sicuramente grossolano ma nella mia semplicità e ignoranza mi chiedo perchè non sia possibile una prevenzione, non vi è modo per i familiari che si accorgono di queste “anomalie” di fare qualcosa di positivo? Per esempio, è meglio contrastare questi comportamenti ossessivi, far finta di ignorarli, minimizzarli, comprenderli…, con la persona che ne soffre? Oppure bisogna capire che nulla possiamo fare ed accettare la propria impotenza?La ringrazio ancora per la sua disponibilità.