Buongiorno Dottore, Le scrivo riguardo il mio compagno che ha 49 anni e che conosco da circa 3 anni.Uomo intelligente e lavoratore, inizialmente lo consideravo troppo parsimonioso ma col tempo ho iniziato a riscontrare comportamenti che vanno al di là di una pur spiccata taccagneria…mi sono accorta che lo spendere anche un solo euro gli provoca sofferenza,e non esagero il termine.Nel tempo ho iniziato a notare che conserva la carta in modo ossessivo, se gli capita di andare in un bagno per esempio, ne prende un po’ e poi la porta in casa o in garage.Conserva anche la carta sporca utilizzata da lui per asciugarsi le mani o i tovaglioli di carta del pranzo. Una volta l’ho accompagnato a prendere una cosa nel suo garage e ho trovato una stanza completamente piena di carta usata e altri oggetti vecchi accumulati nel tempo.Non viviamo insieme, viene a volte a dormire a casa mia e in casa non mi lascia buttare le bottiglie vuote di plastica, dice che gli servono e che poi le porta in garage, inoltre accumula i pezzi di carta igienica che usa per asciugarsi quando urina e poi li utilizza per rivestire l’interno del water quando fa la cacca.Questo me lo ha detto perchè io li butto sempre via se li trovo e lui si arrabbia. Ultimamente mi sono accorta che dopo aver defecato si lava nel bide’ ma per un tempo esagerato, cioè insiste a lungo nel lavaggio.Si lava a lungo anche le mani ed i denti.Non so dirle se questi “sintomi” stiano peggiorando nel tempo o se li vedo man mano che lo frequento, perchè è in casa che si mostrano chiaramente, mentre alle persone estranee non appaiono, voglio dire che per il resto ha comportamenti normali.Io ho provato più volte a parlargli di questi comportamenti ma lui non li vede, minimizza o nella migliore delle ipotesi li riconosce ma li giustifica dicendo che ha avuto un infanzia difficile priva di tutto e non riesce a essere diverso.Non accetterebbe mai il consiglio di andare da uno psicoanalista, Le chiedo in quale modo potrei aiutarlo, perchè con questa mia ho cercato di sintetizzare ma soffre molto, anche se lui non lo sà ha bisogno di aiuto.La ringrazio
Cara signora i sintomi che lei riferisce sono di tipo ossessivo- compulsivo anche se non è possibile, senza un contatto diretto con il soggetto inquadrarli in una diagnosi di personalità più completa . Può darsi che si tratti di disturbi del carattere o che vi sia sottostante una nevrosi marcata che è in procinto di esplodere. In ogni modo , fino a quando il livello di sofferenza o la percezione delle proprie anomalie non lo spingerà ad un livello di consapevolezza tale da far sorgere in lui la necessità di chiedere un aiuto, si può fare ben poco anche se mi rendo conto del suo desiderio genuino di aiutarlo. Può darsi che la richiesta si verifichi anche fra breve ma , ripeto, se non è il soggetto stesso a volerlo si può solo aspettare. La saluto cordialmente. Antonio.