Lei dovrebbe spiegarmi il motivo per cui quando conosco una ragazza che mi piace e inizio una storia, per qualche mese mi sento innamorato perso poi, dopo un po’, tutto si affloscia, la vedo come una qualsiasi, le scopro mille difetti e mi passa la voglia di vederla e di sentirla .Ho 35 anni non sono più un ragazzino e a questo punto penso che non mi sarà possibile avere una relazione soddisfacente ,mi sento già vecchio..
La scintilla che crea l’incontro ha alla base motivazioni molto complesse e affonda le sue radici nell’inconscio dei due soggetti. Entrano in gioco la loro biografia e i loro vissuti, anche di natura simbolica. Intendo dire che conoscersi è un riconoscersi, nel senso che l’incontro e la relazione che nasce da adulti è frutto di desideri, bisogni e carenze che sgorgano prepotentemente da una soggettività profonda, è, cioè, il precipitato della storia delle due persone. Spesso, ma non sempre,il rapporto si apre con quella che viene definita “fase di innamoramento” che è un momento profondamente narcisistico, nel quale non vediamo l’altro in una luce realistica, obiettiva ma proiettiamo in lui i nostri desideri, ideali, aspirazioni, trasfigurandolo più o meno profondamente. Questo processo è ovviamente tanto più marcato quanto più inappagato è lo psichismo del soggetto che li sperimenta, quanto più, in lui, è percepibile il vuoto, la mancanza. Non dimentichiamo che, nel racconto che ci fa Socrate nel Simposio di Platone,Amore è figlio di Penìa, che in Greco significa povertà, penuria. Così l’amato tende a riempire questo vuoto. Certamente dobbiamo rilevare come lo stato oniroide dell’innamoramento, cioè la sua dissonanza rispetto al dato di realtà della persona, sia variabile, nel senso che questa distorsione è tanto più marcata quanto più evidente è la situazione carenziale, a livello psichico, dell’innamorato, più spiccate le sue ambivalenze verso l’oggetto e,di conseguenza, più ampie sono le sue valenze proiettive, a detrimento dell’esame di realtà, nei confronti dell’altro. Le motivazioni per cui questo si verifica sono complesse, e spesso si trovano dinamiche psicologiche che affondano le loro radici nella relazione ambivalente con gli oggetti di riferimento, in genere la figura materna.Solo un percorso psicologico profondo potrà permetterle di fare piena luce sul problema ed elaborarlo.