Salve professore,mi chiamo…. ed ho 21 anni. Sin da quando ero bambino soffro di attacchi di panico quando mi trovo a formulare domande a cui il mio intelletto non riesce a dare risposta, primo fra tutti non riesco ad accettare l’idea della morte. Soffro di ansia ogni qual volta mi trovo a pensare all’infinito spaziale e temporale, ed essendo ateo non riesco a dare una spiegazione alla nostra presenza al mondo. Le scrivo perché ho letto un suo articolo sull’angoscia esistenziale, e credo di rispecchiarmi fortemente nella sua analisi. Questo mio nichilismo, le letture esistenzialiste (Sartre, Camus, Cioran), mi stanno debilitando e non riesco a capire se si tratta di una patologia e soprattutto non capisco se riuscirò mai ad uscirne. Vorrei tornare ad essere spensierato, e abbandonare tutta questa angoscia filosofica, secondo lei è possibile? Come? Preferirei se mi rispondesse in privato. Buona giornata, scusi per il disturbo