Buongiorno dottore, ho 42 anni e da 15 soffro di ansia generalizzata cronica associata a depressione.All´età di 21 ho perso mio padre e mia madre e io non abbiamo mai superato il lutto. Mia madre era sempre depressa e io pure. All´età di 24 ho sofferto di bulimia per un anno circa. Mia madre è stata operata di tumore al seno con varie recidive e varie terapie. E´ stato un calvario e in attesa di un grosso intervento che doveva subire mia madre mi è venuto un gran attacco d´ansia, dopo una settimana mi calmai, ma si ripresentò dopo alcuni mesi, per poi non andarsene più. Soffro costantemente di tachicardia, oppressione al petto e allo stomaco, tremore e affanno. Non so più cosa fare, ho fatto sedute di psicoanalisi per anni, ma non sono servire a nulla. L´ipnosi ho provato a farla, ma alla fine si arrivava sempre alla psicoterapia. Cosa mi consiglia? L´ipnosi regressiva può essere utile?la ringrazio anticipatamente.
La dinamica dell’ intervento in qualsiasi forma di psicoterapia è legato all’incontro con lo specialista e al rapporto che si crea con lui. Risulta perciò importante non tanto la scuola a cui egli appartiene ma la sua personalità, in quanto egli interagisce e lavora con il paziente non solo con il suo bagaglio culturale ma soprattutto con la sua soggettività. Per questo ha un senso relativo dire che un soggetto ha seguito un certo percorso, dal momento che preponderante è la figura del terapeuta,con sue specifiche accezioni caratteriali, insieme al quale il percorso stesso si è svolto. L’incontro tra due persone, in questo caso, come in ogni rapporto in cui sono in gioco i sentimenti, è assolutamente specifico , di conseguenza lo è la modalità con cui procede il lavoro psicoterapeutico e i risultati che il soggetto può ottenere in termini di sviluppo di autonomia, di autostima, di possibilità relazionale e di capacità di amare nel senso di tendenza a superare le ambivalenze verso l’oggetto di amore. Nel suo caso di sofferenza ansioso- depressiva sembra importante esplorare le dinamiche di attaccamento in rapporto alla figura materna ed elaborarle attraverso la introiezione di un oggetto buono che possa antagonizzare la sensazione di vuoto e smarrimento di fronte a frustrazioni che possano presentarsi in occasione di eventi di lutto e di perdita. Quindi, per concludere, è importante, per innescare un processo di cambiamento,la figura di un terapeuta che renda possibile la creazione di un valido transfert e di una solida alleanza di lavoro per favorire lo sviluppo di processi evolutivi che rendano più agevole e possibilmente piacevole il suo percorso esistenziale. Ricambio cordialmente i suoi saluti