Caro dottore, soffro da quando ero giovanissimo di attacchi d’ansia e di panico che mi aggrediscono ( per quanto possa essere improprio il verbo) più volte ogni giorno. Ho avuto un’infanzia difficile, tormentata da un padre violento e da una madre poco presente, che mi ha affidato fin da piccolissimo a tate o altri parenti.Per quanto ricordo già a 13,14 anni soffrivo di ansia, che si manifestava soprattutto a scuola, dove mi sentivo estremamente insicuro e soggetto a grandi sofferenze. Ho trascorso un lungo periodo in cui non riuscivo a mangiare, vomitavo continuamente, avevo nausea, mancavo di ogni energie. Pur tra mille sofferenze sono riuscito a finire l’università e quasi subito ho cominciato ad insegnare. Ho iniziato e concluso molte psicoterapie ma ogni volta sentivo che le cose continuavano a non funzionare. Oggi sono un adulto che continua a soffrire di ansia e attacchi di panico e che ha ottenuto e ottiene pochissimo dalla vita, dagli antidepressivi e dagli stessi ansiolitici che finora, tuttavia, restano i farmaci d’elezione. Non so più a quale porta bussare e sono sfinito da una lotta che è durata davvero troppo.
Nelle sua lettera non è specificato nelle sua lettera quali forme di psicoterapia ha seguito, per quanto tempo. e se con i terapeuti si è istaurato o meno un solido rapporto di fiducia. Credo che potrebbe esserle utile un lavoro ipnoterapeutico, eventualmente regressivo, per permetterle di perseguire stati di trance che possano essere benefici sul quadro psichico e la sintomatologia. Le modalità con cui tale lavoro si svolge potrà trovarlo ,nel sito, nei links dedicati alla ipnosi. La saluto cordialmente. Antonio