Salve gentile dottore, sono una studentessa di 26 anni. le scrivo perché ho dei disturbi a livello sistemico che mi impediscono di svolgere le normali attività della vita quotidiana senza ricorrere a numerosi e prolungati “riposini”. Disturbi gastro-intestinali, respiratori, motori e psichici. Mi soffermo su questi ultimi, vista la sua competenza nel campo. Da qualche anno soffro di crisi di ansia, attacchi di panico e tutto ciò che.questi comportano. All’inizio sapevo come gestire l’ansia, quando dovevo affrontare un esame ero sempre sicura di me stessa e fidiciosa nelle mie capacità, e la semplice tachicardia ansiosa e le cosiddette “farfalle allo stomaco” svanivano in poco tempo, non appena mi sedevo e cominciavo a parlare o a scrivere. Da allora a oggi, però, questi sintomi si sono via via intensificati, diventando sempre più invalidanti, e la percentuale di attività che riiesco a svolgere ogni giorno si riduce sempre di più. Se prima erano semplici episodiche si risolvevano in cinque, dieci minuti, mezz’ora o al max qualche ora adesso praticamente ci convivo tutti i giorni, tutto il giorno, cercando di evitare le situazioni che mi creano ansia il più possibile: ho paura di fare un esame, peggio se scritto, perché non appena mi siedo, comincio ad agitarmi, a pensare di tutto, mi gira la testa, ho paura di svenire, non riesco a concentrarmi, sudo e mi viene un forte mal di testa pulsante. A quel punto cerco di scappare, quindi, senza aver portato a casa il tanto sperato e sudato bottino. Senza nemmeno averci fatto la prova, perché mi risulta difficile pure provarci. La mia vita è sempre più lenta, mi sento invecchiare senpre più velocemente, ho paura di soffrire di tante malattie…inoltre (non so se causa o effetto), ho problemi di acidità, reflusso, asma allergico e forse intolleranze, problemi motori, nel senso che mi affatico sempre di più non riuscendo nemmeno a raggiungere a piedi posti vicini a casa. Insomma, tutto questo è un enorme circcolo vizioso dal quale non so se riuscirò mai ad uscire. Ho provato una consulenza psichiatrica per due volte, e con una terapia a base di compresse di Tavor sono riuscita a tenere a freno l’ansia. Dopo qualche anno si è presentato il secondo attacco di panico e mi è stato prescritto del delorazepam(EN) da prendere al bisogno una decina di gocce. Devo dire che trovo molto sollievo quando lo assumo, ma il problema è che è solo un palliativo e a volte per non prenderlo cerco di non fare nulla e stare il più calma possibile. Io credo di aver bisogno di una cura strutturale e definitiva e Le chiedo se esiste o sono senza speranza. Cordiali saluti
Cara ragazza , le benzodiazepine purtroppo hanno un effetto momentaneo e danno dipendenza psichica e fisica. Le terapie più idonee per risolvere radicalmente il problema sono la psicoterapia psicoanalitica e la trance ipnotica, è possibilmente effettuate nella stessa seduta dal terapeuta Nella fase iniziale si può usare 15 mg di mirtazapina da assumersi la sera per un periodo più o meno prolungato ma ciò che è risolutivo è strigere un rapporto solido e fiducioso con uno specialista capace e pronto a sondare la profondità del suo essere. Un cordiale saluto. Antonio