Gentile Dottore, Sono una mamma di 43 anni, sposata da quasi 16 anni. Da circa quattro anni almeno sono in crisi con mio marito, che per motivi di lavoro è fuori tutte le settimane, tornando il weekend. Quattro anni fa ho perso il nostro terzo bambino e da allora si è creato un ancor più grande distacco, non a parole o nel clima generale in casa, che è sempre allegro e collaborativo, soprattutto in presenza dei bambini, ma profondo e legato anche al nostro ambito intimo, completamente assente da quel momento. Mio marito soffre di epilessia e questo anno ha avuto alcune crisi, ora sotto controllo. A Natale di questo anno ho scoperto che mio marito mi tradiva con vari trans, conosciuti via chat e con i quali ha avuto dei rapporti. Ha negato inizialmente la natura di questi incontri, per poi confermare. Ogni tanto mi dice bugie, anche per cose sciocche. Sono sfinita e ho chiesto la separazione. Mi è capitato però di parlare con amici vicini della situazione ,che anziché cercare di supportare me mi intimano di aiutare lui, per farlo uscire da quella che determinano come una dipendenza, quasi non fosse un tradimento ma una patologia da curare. Mi sento assalita da una angoscia profonda, ora è in arrivo per alcuni giorni di vacanza insieme e il mio malessere cresce, impedendomi di svolgere con serenità qualsiasi attività, parlare con le persone, dormire. In passato sono sempre riuscita ad uscire da sola da vari momenti di dolore, ma ora no, non riesco più e trovare anche la forza per lui mi sembra superiore alle mie capacità. Non riesco a capire perché debba essere io ad aiutare lui, io mi sento sopraffatta e non trovo più forza interiore per ricostruire nulla. La ringrazio per un suo consiglio
Gentile signora, credo che per lei sia opportuno cercare una persona competente che sia in grado di aiutarla. Dalla sua lettera si percepisce come lei senta che le sue forze psichiche siano come collassate e non in grado di fronteggiare una situazione indubbiamente complessa.E’ opportuno per lei ritrovare se stessa mettendosi in contatto con la parte profonda di sè, il che le permetterà di rinforzare il proprio io sbloccando la paralisi decisionale che in questo momento la attanaglia serrandola in una regressione psichica che caratterizza questo momento di stallo e di smarrimento. Un cordiale saluto Che disturbo ho?
Salve sono un ragazzo di 19 anni le scrivo perché non sono soddisfatti della mia vita.Sin da piccolo ho fatto fatica a socializzare e ho avuto interessi differenti e ristretti dai miei coetanei.Nell’adolescenza poi ho cercato di trovare sempre di trovare un amico fidato e sono rimasto sempre ai margini nelle comitive.Inoltre è subentrata l’ansia nell’uscire fuori di casa,intraprendere relazioni durature e serene con gli altri;praticamente vivo di nascosto per paura di essere giudicato.Volevo un suo parere,la ringrazio in anticipo.