Buongiorno! Le chiedo un consiglio, riassumendo la mia situazione. Da 4 anni conosco un uomo di 45 anni, scapolo, avvenente, che mi colpì subito per la sua sensibilità. E’ di ottima famiglia, figlio unico, ha un lavoro fisso noioso ma sicuro, tanti amici, una casa propria, buona salute. Dopo diverse storie con ragazze problematiche e complicate (pare che vada a cercarsi le più strambe) si sta godendo la libertà, perciò non gli dico che sono innamorata di lui… conoscendolo so che scapperebbe a gambe levate. Gli piaccio molto, di recente abbiamo avuto anche rapporti intimi e mi apprezza per come sono, ma non vuole assolutamente impegnarsi. E’ un libro aperto, su Facebook si sfoga raccontando sempre di sè, non nasconde nulla. Una sua particolarità: fa jogging quasi ogni giorno, non tanto per mantenersi in forma ma per “sfogarsi”. Questo mi preoccupa un po’. Il punto è che si lagna in continuazione: non vede tutto ciò che ha, non si rende conto di essere fortunato, non mi ascolta quando parlo, pensa solo ed esclusivamente a se stesso. Alcuni suoi amici ogni tanto lo prendono in giro perchè sembra una vecchia zitella scontrosa e lunatica. Un giorno gli ho suggerito molto cautamente di fare del volontariato, per riempire le sue giornate… ha risposto che si sente confuso e comunque non sono riuscita a convincerlo. Noto che molte sue amiche (femmine) si fanno incantare e lo riempiono di complimenti. Io invece ho notato quant’è viziato, annoiato, permaloso. Come comportarsi con lui? Ho perfino pensato che l’unico modo per farlo migliorare fosse dargli qualche sonoro ceffone (non ne ha mai ricevuti, nè dai genitori nè dalle sue ragazze)… non per sadismo ma perchè ha davvero bisogno, a parer mio, di emozioni forti. Anche nel sesso mi è parso molto aperto e curioso di provare “novità”… dimenticavo: ho 32 anni, nubile e appassionata di psicologia, cinema e pubblicità. Beh, quest’uomo è la persona più attraente e al tempo stesso più difficile che abbia mai incontrato. Lei cosa ne pensa? La ringrazio se vorrà darmi un parere.