Buongiorno….premetto che vorrei l’attenzione venga posta sul mio conflitto interiore anziché sugli eventi di seguito riportati fini a se stessi o su certi concetti ivi espressi per spiegare il mio problema. Racconto la mia storia recente per inquadrare la mia situazione: Io sono sempre stato inserito in ambienti sociali e culturali molto “conservatori” e “tradizionalisti” in cui lo “straniero” non è stato mai visto di buon occhio.Io stesso sono sempre stato inquadrato, molto convinto, secondo quest’ottica. A inizio primavera esco “brutalmente” da una relazione di 6 anni che come tutte le relazioni bruscamente interrotte mi ha lasciato in eredità insicurezze e dubbi…(se la persona di cui hai più fiducia al mondo distrugge tutte le tue certezze e se ne va,di chi o di cosa puoi ancora esser sicuro?) in tempi troppo brevi, ho intrapreso una relazione con un altra ragazza, straniera; evento che mi ha scandalizzato a me per primo, ma nonostante ciò, questa persona riesce a darmi equilibrio stabilità emotiva e sicurezza, cose di cui non posso fare meno in questo momento causa la mia personalità nichilista e auto distruttrice che emerge in questi ultimi tempi. La mia prima sensazione è quella di aver in qualche modo “tradito” le mie origini e le persone che son sempre state al mio fianco per molti anni, a partire dai miei genitori; nonché aver accantonato la mia cultura, le mie tradizioni, il mio popolo e i miei ideali per una donna. Non mi sento in grado di prestare fede ai miei principi e rispettare le aspettative mie e della famiglia sopratutto per quanto concerne il desiderio di aver una giorno una discendenza bianca bionda con gli occhi azzurri. Cattolica. Italiana. Europea. La seconda è la percezione chiara e forte che, anche se trattate con tanto amore, queste persone che mi stanno intorno (amici, famigliari e vari) si sentono di contro tradite da questa mia scelta e che , armate di paraocchi grandi come case non concepiranno mai che io possa intraprendere questa strada,anzi faranno di tutto per metter i bastoni tra le ruote pur di riportarmi sulla “retta via”. Chi sono io? cosa sono diventato?mi identifico con il mio sogno e con il mio peggiore incubo contemporaneamente. Nella mia testa un forte bagaglio identitario personale accompagnato da un ancora più pesante background socio-culturale come il mio si scontra quotidianamente e dolorosamente con strettissime esigenze meno razionali come le ragioni dettate dal cuore. Sono il traditore di me stesso?Un paladino errante?Un angelo caduto?O solo una persona più adattata ai tempi che corrono?O solo uno sciocco che si fa mille paranoie? ho un problema o no?