Salve dottore..So un ragazzo di 24 anni e da circa due anni verso in uno strano stato ansioso fatto di depersonalizzazione,derealizzazione e pensieri a volte insistenti..sono sempre stato un ragazzo ansioso,un po fifone soprattutto in termini di malattie e questioni religiose(ipocondriaco),sensibile e molto riflessivo,cresciuto in una famiglia splendida con sani valori e con genitori perfetti sotto ogni punto di vista…comunque,il tutto è scaturito da un attacco di panico avuto due anni fa,nel quale ebbi paura di non controllare i miei pensieri e di impazzire…premetto che,ciò che principalmente ha determinato quel primo attacco di panico è,in primis,la relazione con la mia ragazza,in quanto purtroppo non riusciamo ad avere un rapporto sessuale completo(in primis per alcune sue difficoltà che si sono unite con la mia inesperienza e con la mia ansia da prestazione)e poi anche perchè sto insieme ad una ragazza “poco passionale”,nel senso che la sua libido è piuttosto limitata…ora inizialmente questa situazione creava in me una certa rabbia di fondo,una insoddisfazione latente che molto spesso ci portava a litigare..ma poi mi adagiai anche io su questo status quo,come se mi fossi adeguato al suo livello di libido..poi c’è anche il rapporto con lo studio…sono sempre stato un ragazzo diligente,con ottimi voti e grandi aspirazioni ed ambizioni per il futuro in primis quella di divenire magistrato..all’inizio del mio percorso universitario sostenni un primo esame con un ottimo voto..ma dopo di che caddi in uno stato di apatia,di nullafacenza che non sono mai riuscito a spiegarmi(principalmente si era innestata credo una circolo vizioso dove piu passava il tempo e più dicevo,ormai sono fuori,non ho più speranze di ricominciare a studiare).In questo periodo mi sentivo una nullità con i miei genitori e con me stesso,passavo tutta la giornata fuori con i miei amici a non fare nulla…Ma poi,grazie alla pazienza dei miei genitori,ho ripreso in mano questo aspetto della mia vita e ho ricominciato a studiare cambiando indirizzo,ossia intraprendendo un percorso triennale così da non perdere ulteriore tempo..Credo di aver trovato una soluzione alternativa che da una parte è vicina a cio che intendevo fare all’epoca e che poi mi garantisce “un futuro più immediato”..anche se ogni qualvolta c’è un esame,vado nel panico,ho paura di non farcela e soffro di “rimandite”,rimando sempre al più tardi la preparazione degli esami(anche se non mi manca molto per laurearmi e gli esami riesco comunque a sostenerli con ottimi voti)..Ed ecco che prima di quel famigerato attacco di panico,stavo vivendo una situazione di stallo dove probabilmente ho ripensato alla vecchia situazione di nullafacenza e di tristezza…Quindi è questo il quadro che ha preceduto quell’attacco di panico…Da quell’attacco di panico,la mia vita non è stata più la stessa…all’inizio avevo paura di rivivere quell’attacco di panico(anche se in due anni raramente li ho avuti),è subentrato un forte stato di angoscia,accompagnato da una strana sensazione di offuscamento visivo,come se vivessi in un sogno,come se la realtà fosse ovattata e la vedessi dietro uno schermo…questi strani sintomi fecero aguire la paura e mi portarono a chiudermi in me stesso e a ipotizzare qualsiasi tipo di problema mentale,mi immaginavo in un reparto psichiatrico,avevo paura che la gente potesse considerarmi pazzo e accorgersi del problema..un giorno,ero davanti allo specchio e stranamente mi sembrava di non riconoscermi(anche se sapevo che quella era la mia immagine)e lo stesso mi capitava con i miei genitori e con le persone più care come la mia ragazza…a tutto ciò si unì un bel giorno la paura di essere omosessuale(che a volte ritorna)e che mi tormenta per alcuni giorni dove emergono pensieri strani automatici(ma se mi piace lui,ma se in realtà quello che sto vivendo è un periodo di trasformazione che ogni omo vive prima del suo outing,per citarne alcuni) che prima cercavo di combattere ma che ora cerco semplicmente di ignorare(perchè quando non c’è questa paura guardo qualsiasi essere femminile,mi sento attratto da loro e mi sento un soggetto pienamente eterosessuale).Poi l’anno scorso,quindi dopo un anno da quel famigerato primo attacco di panico ne ebbi un altro fortissimo in occasione del terzo anniversario con la mia ragazza…era come se quella situazione non mi facesse stare bene,era come se sentissi il peso di quel giorno,non so perchè…questo ha alimentato dubbi sui reali sentimenti che posso provare per lei,e mi sento combattuto in quanto da una parte sembra quasi che io non voglia stare con lei(sono spesso angosciato quando devo uscire da solo con lei,mi sento a volte in ansia,non a mio agio con lei,a volte sento l’attrazione per la vita da single e l’idea di essere libero)..ma nel contempo l’idea di lasciarla mi mette una tristezza infinita,non voglio farlo,è come se mi sentissi obbligato a farlo,come se lasciare lei fosse la soluzione per “guarire”,e sento il bisogno di salvaguardare questo rapporto anche perchè lei è perfetta,è tutto ciò che io possa desiderare in una donna…quindi ecco che molto spesso mi arrovello su questo dubbio valutando quale sia la scelta giusta..sullo sfondo c’è uno strano rapporto con la mia mente,faccio spesso pensieri strani sulla mia vita,ho paura delle difficoltà che potrei incontrare,come i lutti in famiglia e di essere psicologicamente inadatto ad affrontarle,non riesco ad applicare su me stesso l’idea di essere un capofamiglia con dei figli e una moglie e l’idea di reggere questa famiglia…mi interrogo spesso su chi sono,qual è il mio carattere,quali sono i veri tratti della mia personalità..è come se tutte le mie certezze fossero state spazzate via dall’ansia,è come se tutto fosse divenuto instabile,incerto dubbioso…mi sento perso in un labirinto di paure dal quale non riesco ad uscire..però nonostante tutto vado avanti,faccio tutto ciò che ho sempre fatto..studio,rido,esco,gioco a calcio a rugby…sento che dentro di me c’è una spinta vitale,una speranza sempre accesa che mi fa sempre rialzare…e che qualcosa impedisce a questa forza di liberarsi in tutta la sua essenza…ma quel quid,ancora non l’ho trovato..
Salve la volevo ringraziare per la bella e lunga lettera da cui si deduce che il problema, in questo caso, non è una angoscia esistenziale ma ansia generalizzata con disturbi da attacco di panico per cui è necessario intraprendere, quanto prima, una psicoterapia psicoanalitica unita ad una ipnoterapia regressiva e meditativa. La prima, unitamente alla ipnosi regressiva, è utile per sondare profondamente il suo animo, dipanare i conflitti psichici e i rapporti con le figure di riferimento portando alla luce ciò che è depositato nell’inconscio, mentre la ipnosi meditativa le servirà per addestrarsi a evocare stati di trance che la mettano al riparo, nell’immediato, dagli attacchi di panico. La saluto cordialmente.Antonio