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Salve Dottore, sono una donna di 30 anni e frequento una comunita’ religiosa dove ho conosciuto un uomo di 40 anni molto timido e
riservato e considerato da tutti una persona incredibilmente buona e mite. Io sono stata attratta da lui e ricambiata ma solo a livello di sguardi.

Nonostante la grandissima chiusura in se’ stesso sono riuscita, nel tempo, ad avvicinarmi e scoprire che soffre di un disturbo che ha sempre tenuto segreto.

Io vorrei convincerlo ad entrare in terapia per poter finalmente vivere meglio.
Per far cio’ ho bisogno che lei mi erudisca sul nome della patologia in questione
affinche’ trovi degli articoli da fargli leggere e che mi dica se e’ possibile per il mio amico continuare a svolgere la sua normale attivita’ durante la terapia,
perche’ lui vorrebbe evitare al massimo di dover dare giustificazioni.

Le spiego cio’ che so circa il disturbo: cio’ che innesca e regola il disturbo e’ il piacere fisico, sin dallo stadio iniziale delle sole emozioni.
Se ad esempio io gli mando dei messaggi che gli danno emozioni di piacere quando poi al gruppo, mi vede, cerca di starmi lontano per non far andare avanti il disturbo.
Quando siamo soli e lui avverte i primi segnali del disturbo che comincia cio’ che fa e’ allontanarsi in fretta. Se non lo facesse, subentrerebbe una sorta di
delirio religioso
che lo porterebbe a fare un sermone severo sulle mie colpe di provocatrice. Potrebbe anche andare avanti compiendo atti sessuali con la donna associati a punizioni corporali.

Lui perde il controllo dal delirio religioso ma dopo ricorda tutto. Mi ha raccontato di aver vissuto questa esperienza una volta e non ha piu’ voluto che accadesse.

Chiaramente questo disturbo ha limitato grandemente la sua vita.
Le mie domande sono:
Come si chiama questo disturbo?
Come si cura?
I medicinali permettono di continuare le normali attivita’ giornaliere?
Il comportamento del mio amico puo’ essere di grande pericolo per la donna?
Grazie per qualsiasi aiuto puo’ darmi.