Salve, sono una donna di 32 anni, da molti anni sono senza lavoro, vivo dai genitori del mio fidanzato che tra l’altro è una persona violenta e morbosamente gelosa.Ormai io sia a causa della sua gelosia sia della mia pigrizia e depressione, mi sono chiusa in me stessa, non ho amici e non so veramente più cosa fare, mi sento inutile. Vorrei lasciare il mio compagno ma non ci riesco proprio per la mia pigrizia e depressione cronica che dura da anni ormai. Oltre al mio compagno ho molti problemi con mio padre che, per via di una proprietà, siamo in causa da cinque anni e non ci parliamo più, non che prima ci parlassimo molto effettivamente, visto che i miei genitori si sono separati quando io ero piccola. Oltre a questo non riesco ad avere figli e ne ho già persi 2.Solo un cagnolino mi dava un pò di gioia ma purtroppo è morto anche lui. Da quel giorno è come se fossi morta anche io, sono viva ma morta dentro. Ovviamente non si può spiegare una vita in due righe, ma vorrei sapere che tipo di terapia dovrei affrontare; psicologo, psichiatra, ipnosi…. non saprei, non vorrei prendere farmaci, ma risolvere i problemi attuali, ma anche del passato, in maniera naturale. La ringrazio
Salve, il quadro che lei descrive con profondità e viva emotivìtà non richiede una medicalizzazione del sintomo, ma la ricerca di uno psicoanalista con cui stabilire un rapporto di sana fiducia ed empatia. Egli si porrà pazientemente in una posizione di ascolto e contenimento, andando a ricercare , con una fondamentale collaborazione da parte sua, anche se naturalmente infiltrata da resistenze ,le dinamiche ed i conflitti che sono depositati nel suo inconscio e che producono la sintomatologia e il quadro personologico depressivo, per disverlarli e renderli coscienti. Verranno messe in luce così gli affetti legati alle figure di riferimento.Un contemporaneo lavoro volto ad ammorbidire la durezza del Super-io, con lo scopo di bonificare le immagine interne malevoli, le permetterà di deflettere all’esterno l’aggressività che tende , invece, attualmente ,ad essere deflessa verso il suo Sé dando luogo al disturbo depressivo. Potrà essere un lavoro di profonda soddisfazione a cui può essere associato un trattamento ipnoterapeutico, che può svolgere con lo stesso psicoanalista, per addestrarsi alla creazione di stati di trance pacificati i quali vadano ad antagonizzare le immagini interne fonti di disagio psicologico e sofferenza. La saluto cordialmente. Antonio