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  1. È possibile che , solo per via dell’evento suicidio (che di per sé non è necessariamente indicativo di attivazione (ipo)maniacale, di schizofrenia e altre psicosi sottostanti), una persona che ha una depressione unipolare anche abbastanza grave, non possa essere curata con i farmaci specifici per questo tipo di disturbo, ma, per via del tentativo di suicidio (leggasi paura di responsabilità penale da parte dello psichiatra che ormai ha la responsabilità legale del caso assunto), debba inappropriatamente assumere antipsicotici atipici dalla presunta efficacia antidepressiva (affermata per un debole e insignificante interazione con singoli  recettoridi serotonina – quelli responsabili del vomito, più che altro) e soffrire non solo per mancanza di cure adeguate, ma anche per gli effetti avversi di questi antipsicotici di 2 generazione, di cui gli psichiatri del sistema pubblico italiano sembrano eccessivamente sicuri ed entusiasti.