Dottore buonasera. Ho 49 anni e sono sposata. Da circa un anno ho una relazione con un altro uomo, anch’esso sposato. Ci siamo innamorati. La moglie ha scoperto la ns relazione nello stesso periodo in cui lui chiudeva la società con il socio. Siamo riusciti ad andare avanti un paio di mesi che la moglie lo ha nuovamente scoperto. Lui ha tentato il suicidio ma lo hanno preso in tempo. È poi fuggito ad Assisi e ricoverato nuovamente in psichiatria. Nel mentre, io cercavo di arginare la cosa perché non si venisse a sapere, stress su stress. Dormivo la notte prendendo due pasticche di tavor da 2,5 e mirtrazaprina mattina e sera. Piango continuamente e ho pensieri suicidi. Nel mentre, mio marito ha scoperto tutto. Io non so più che fine abbia fatto quest’altra persona, ma io sono completamente sgonfia, a terra. Sono andata da uno psicologo di un centro assistenza che mi avrebbe consigliato rivivere in psichiatria
Salve , consideri che l’intervento farmacologico per affrontare una situazione di questo tipo offre solo risultati momentanei e che è opportuno procedere diversamente. La sua è una depressione reattiva legata ad angosce abbandoniche che affondano le loro radici nel passato remoto cioè nella sua infanzia e che si sono strutturate in modo conflittuale in rapporto alle figure di riferimento cioè ai genitori e a coloro con cui ha avuto una relazione significativa nei primi anni di vita. Perciò, per risolvere completamente il problema è necessario un lavoro psicoanalitico profondo che conferirirà forza al suo io e rinforzerà la sua autostima. La saluto cordialmente. Antonio