Egregio Dottore, ci tengo a scriverle ciò che sta accompagnando la vita di mio padre negli ultimi due anni sperando di essere sintetico e chiaro. Da sempre lui è stato un uomo particolarmente geloso e autoritario specie su mia madre. Circa due anni fa ha avuto un’esplosione di tale disturbo; preferisce non uscire di casa in quanto, a suo dire, sente tutti i suoi amici parlare male di sua moglie in quanto lo ha tradito con tizio, caio e sempronio. Dice di aver visto mia madre coinvolta in atti sessuali con il vicino di casa ma di non aver voluto intervenire, oppure di aver visto il vicino di casa nascondersi sull’albero in giardino per non farsi vedere da mio padre. In passato, all’età di circa 25 anni ha portato mia mamma al cinema e anche lì ha notato che un uomo seduto vicino a mia madre le ha allungato le mani… E così via …. é da circa due anni che lui è in cura con un neuropsichiatra dove inizialmente gli ha somministrato le gocce di serenase più lo xantana per dormire la notte, dove lui con tale terapia è caduto letterarmente in depressione. Ritornato dal medico gli ha sospeso tale cura dandogli il daparox x la depressione e mantenendo lo xantana. é andata benino per poche settimane e poi è tornato a star male allora tornando dal medico gli ha integrato le gocce mantenendo anche il daparox e le compresse x dormire. ora tornando a controllo gli ha diminuito sia il daparox e la xantana e lui è tornato a crollare del tutto attaccando mia madre su tutti i fronti. Credo che questo nasca dal fatto, per ammissione di mio padre, di avere l’eiaculazione veloce e di soffrire anche di impotenza. Mia madre più volte ultimamente minaccia di volersi suicidare perchè non regge il tutto, anche perchè è gia sofferente di suo in quanto cardiopatica e non solo. La prego Dottore mi dica cosa devo fare e come posso aiutare i miei genitori. La prego, La prego, La prego. Non La conosco ma ho piena fiducia in Lei.
Salve cara,i problemi psicopatologici di suo padre sembrano complessi e legati a dinamiche profonde e arcaiche Lei non dice , nella lettera, se a suo padre è stato proposto un trattamento psicoterapeutico e se lui sia o meno disponibile ad effettuarlo. Alla farmacoterapia, infatti è sempre utile associare un lavoro psicoanalitico radicale per capire le motivazioni del suo disturbo relazionale. Se questo non è possibile, allora mi auguro che suo padre abbia istaurato un rapporto di fiducia con lo psichiatra che, avendo un contatto diretto con lui e rendendosi conto della situazione, è l’unico, in questo momento a poter disporre un trattamento idoneo. I problemi sessuali di lui a cui lei allude sembrano legati a sentimenti di ostilità -ambivalenza verso una o più figure di riferimento del suo passato ma il tutto , ripeto, va gestito in un rapporto di fiducia e di comprensione. Il suo intervento e contributo può consistere nell’ascolto compartecipato quando uno dei due o ambedue tenderanno a coinvolgerla, svolgendo una azione diplomatica e mediatrice per quanto la sua energia potrà consentirle. La saluto cordialmente. Antonio