Salve, sono una giovane donna di vent’ anni, per otto di questi ho sofferto di depressione, soffro di disturbi del sonno da l’età nove anni e disturbi alimentari che variano a secondo del periodo (stressante o felice) da quando ne avevo undici. Mi sono trasferita in Italia quando avevo quattro anni, fu un trauma, diventai vittima di razzismo e bullismo, per due anni la forma minore, emarginazione, dalle elementari violenza psicologica, mi deridevano, mi umiliavano, facendomi sentire diversa e sbagliata giorno dopo giorno, i miei genitori non sapevano nulla, non volevo che si turbassero, così sono stata demolita come persona per dieci anni, giorno dopo giorno, e ogni giorno tornavo a casa, piangevo per le scale e entravo sorridendo e dicendo che era andato tutto bene, ero solo una bambina.. Ho cominciato a soffrire di depressione insieme ai problemi alimentari, a undici anni, e il pensiero del suicidio e della morte era persistente, quotidiano, ho tentato di farmi del male molte volte senza mai riuscirci, i mie genitori mi portavano al mare e io invece di divertirmi cercavo di affogare in acqu, p nella vasca mentre facevo il bagnoa. Ciò che mi fermava più volte era quanto gli avrei fatto soffrire se lo avessi fatto, se me ne sarei andata, così resistevo, ma le ho pensate tutte devo ammettere, otto anni sono un periodo molto lungo. La depressione peggiorava, attacchi di panico, non piangevo per mesi e poi esplodevo, all’improvviso, una bomba. Non uscivo mai, non avevo la forza, né la voglia di fare nulla, figuriamoci studiare. I mie genitori mi forzavano ad uscire, fare piccole cose come la spesa, ed io avevo attacchi di panico, cominciavo a piangere disperatamente, diventavo viola in volto e non respiravo più, restavo in macchina, abbassata così che nessuno mi vedesse, per anni camminare in messo alla folla era cosa di grande ansia e nervosismo, mi sembrava che tutti mi guardasse e chi rivede nella mia testa rideva di me. Stavo sempre a letto, al buio, a guardare la TV e di notte a fissare il soffitto e pensavo a qualunque cosa, dalle domande senza risposta, a quesiti esistenziali a cosa mi sarei messo l’indomani per andare a scuola, ovviamente spesso cercavo qualunque pretesto per non andare, sentivo dolori allo stomaco che non esistevano. Avevo visioni ad occhi aperti, visioni terribili, la prima la ebbi all’età di nove anni circa, vidi un bambino fuori al balcone che mi fissava con aria diabolica, quando andavo al liceo avevo visioni di me che mi tagliavo la gamba destra, un taglio verticale e profondo, da metà polpaccio alla caviglia, o vedevo un occhio ed un ago con filo che fluttuava davanti esso, che entrava ed usciva. A sedici anni dissi a mie genitori che avevo bisogno di aiuto, fu il giorno più difficile della mia vita, sono stata in cura, psicologo e psicoterapeuta, per due anni, ho preso ZOLOFT per due anni e depakin per quattro, xanax per gli attacchi, diverse medicine per il sonno, ho fatto terapia familiare, ma non riuscivano a capire cosa avessi , così mi mandarono ad un colloquio in un ricovero a Calambrone, Pisa, ero mi fecero ricovera d’urgenza, un mese e quattro giorni precisamente, questo tre anni fa, nella cartella c’era scritto che avevo un disturbo della personalità di tipo multiplo, mi hanno fatto smettere lo ZOLOFT, e continuare con il depakin, che era fondamentale nella mia condizione. Mi hanno assegnato un’educatrice è un assistente sociale, e dopo pochi mesi ho interrotto le cure psicologiche. Stavo cominciando ad avere una vita, il primo fidanzato, e tutti quelli impegni mi limitavano. Ero felice, poi Nora problemi, il mio fidanzato aveva anche lui problemi, a volte mi umiliava, si arrabbiava per nulla e mi dava un calcio, una volta mi pierò il mestolo no sulle mani, pugni per gioco, giocava a farmi male ma arrivava a farmi piangere e lui rideva, la volta peggiore mi prese per i capelli e mi attacco alla porta di casa mia, l’ho lasciato e ho avuto una ricaduta, sono stata meglio dopo mesi, quest’estate ho trovato il mio primo lavoro e sono stata molestata per alcuni giorni da un collega cinquantenne, nessuno ha fatto nulla, niente telecamere, solo la mia parola, avevo attacchi di panico ogni giorno in quelle giornate, finché non mi sono licenziata e ho dovuto dire ai miei genitori cosa era accaduto per fargli capire perché avessi lasciato il lavoro. Quest’estate al contempo ho interrotto il depakin. Credevo e credo ancora di farcela senza, il mio disturbo è migliorato molto, non ho difficoltà a camminare da sola tra le persone, sempre un po d’ansia, ma se ascolto la musica non ci penso, non soffro di depressione da due anni, quindi mentalmente non ho problemi, ma a volte mi chiedo se ho sbagliato ad interrompere il depakin, perché sebbene sia cambiata moltissimo, so che non sono guarita, non sono cose che passano dal giorno alla notte, ci vuole tempo e sebbene non senta il bisogno di prenderlo, vorrei avere un opinione generale sulla cosa. Me ne sono capitate tante, ogni cosa o persona nella mia vita si è rivelata deludente, mortificante, o traumatica e ho solo vent’anni. Non so molto di questo disturbo in fin dei conti, vorrei saperne di più
Salve, piuttosto che saperne di più riguardo al suo disturbo, può trovare quello che cerca nel mio link apposito, potrebbe essere utile per lei continuare il processo psicoanalitico perchè due anni sono davvero pochi per questo tipo di disagio. Che cosa è emerso dal suo inconscio nei due anni di terapia? e il transfert verso il terapeuta che caratteristiche aveva? esistevano resistenze importanti? Il materiale onirico cosa evidenziava dei suoi primi rapporti con le figure di riferimento?Le consiglio di proseguire il percorso con un’analista che riscuota la sua fiducia, quindi anche il suo se risponde a requisiti di affidabilità e se ha stabilito con lui una solida alleanza di lavoro La saluto cordialmente.