Spett.Le Dottore,mi è stato diagnosticato due anni fa il DPB. Dalla diagnosi sembrerebbe che siano anni che in realtà soffra di questa patologia.Ad oggi seguo una terapia farmacologica mentre quella terapeutica l’ho sospesa dopo otto mesi. So di mio che dovrei riprenderla ma non riesco e più di tutto non riesco a comprendere se davvero sto male. Il mio compagno continuamente mi dice prima che sono una malata che si deve curare e poi una falsa che utilizza la patologia come scusa per far ciò che vuole. Sono due anni che ho un regime alimentare molto stretto (niente carne ne pesce ne pasta e pane, vorrei dimagrire il più possibile. Negli ultimi anni ho tentato spesso di farmi del male (ingerendo medicinali o tagliandomi con lamette e vetro i polsi e le gambe). In quest’ultimo periodo però sembra che io abbia avuto un’altro crollo: ho iniziato a bere e ho tradito (senza nessuna volontà se non di un abbraccio) il mio partner (ho confessato subito). Il problema è che quando faccio del male a me o agli altri è come se mi distaccassi da me stessa, come se non avessi la volontà di oppormi;mi svuoto. Vorrei sapere cos’ho. Ho davvero malata o sono soltanto una donna falsa e sporca???
Cara signora è assolutamente prioritario che lei affianchi alla farmacoterapia una terapia psicoanalitica che ha lo scopo di creare buoni introietti psichici tramite la figura dell’analista diventando un supporto necessario al disagio psichico che lei sta soffrendo. Pur consapevole delle difficoltà, date le sue problematiche. nell’instaurare e mantenere una relazione di transfert solida e significativa , che peraltro è simmetrica alle difficoltà del terapeuta nel gestirla, è determinante rimanere agganciati allo specialista cercando di superare i momenti di disillusione o di desiderio di distacco in quanto la farmacoterapia da sola non è sufficiente.La saluto cordialmente. Antonio