Buonasera.
Le descrivo la situazione che da mesi sto vivendo.. è una storia abbastanza lunga e complicata, io Le indico tutti gli elementi poi però non so se sono collegati tra di loro o meno.4 anni fa a causa di un rapporto a rischio (ero anche svenuta) e delle conseguenti preoccupazioni che mi si erano scatenate di essere incinta ho avuto un periodo buio.Accusavo dolori al basso ventre, ero dimagrita, non avevo fame.. e io essendo un po ipocondriaca ero abbastanza terrorizzata. Feci numerosi esami medici dai quali non emerse nulla.Allora mi recai d’accordo con i miei genitori da una psichiatra la quale mi prescrisse paroxetina per un anno ero praticamente rinata.La sospesi dopo un anno e dopo un po di mesi ed oggi ancora iniziai a soffrire di un continuo dolore zona stomaco, molto spesso non riesco a stare in piedi causa la tensione che mi provoca.Sono sempre andata avanti perché nonostante questo stavo bene.Dopo 2 anni iniziai a stufarmi di questo dolore. Posto che nel frattempo mi ero anche sposata (giugno 13) e quindi desideravo vivere bene la vita matrimoniale e avere dei figli, a settembre 13 decisi di andare da un gastroenterologo per vederci chiaro. Feci numerose visite, esami del sangue, cure per la gastrite, gastroscopia, raggi e rm alla schiena ma nulla.. il problema non emerse.Andai avanti così sino a gennaio 14 quando oltre al fastidio suddetto inziai ad accusare dei sintomi diversi quali dispnea, sapore metallico in bocca, estrema debolezza, la notte dormivo pochissimo perché non riuscivo a respirare bene.Manifestavo il mio disagio ma i miei familiari piu di tanto non davano peso. Ero completamente inappetente ed ero dimagrita 4/5 kg.Continuavo a lavorare, per 15 giorni ho dormito 1 ora per notte ma non avvertivo tanta stanchezza durante il giorno, era peggio il fatto di girarmi e rigirarmi nel letto. Decisi di farmi prescrivere qualcosa per riposare e con il Tavor la situazione migliorò. Persistevano però gli altri sintomi e tutti pensavano ad una ricaduta anche se io ero certa non fosse per niente così.Decisi comunque di dare retta agli altri ed iniziai ad assumere la paroxetina sperando in un miglioramento.Piangevo ogni giorno perché non riuscivo a stare meglio e non sapevo la causa.Forse la paroxetina un po di effetto ha fatto, ripresi ad uscire anche se non felice.L’unica cosa che mi faceva stare meglio era pensare alla mia famiglia, a mio marito, alla mia casa..mi dicevo: “ si hai questo dolore ma nella vita hai tutto, sei sempre tu, hai tuo marito, hai il lavoro, la casa..qualsiasi cosa succeda hai loro” e andavo avanti così.Ogni tanto uscivo con gli amici.Visto che la situazione non migliorava, il dolore era sempre li mia mamma decise di portarmi da un’altra psichiatra (non quella che mi aveva prescritto la paroxetina 4 anni fa e adesso) per un consulto.Questa mi tolse la paroxetina di botto, prescrivendomi un farmaco, il lioresal, per rilassare i muscoli.Mi meravigliai quando mi disse che non era necessario scalare il farmaco..quattro anni prima ci avevo messo sei mesi.. ma così feci, sospesi la paroxetina e iniziai subito a prendere il lioresal. Due giorni dopo inizia ad avvertire una forte nausea, la luce mi dava fastidio, avvertivo sintomi tipo influenzali. Non presì più il lioresal e visto che i sintomi continuavano sentii di nuovo la psichiatra che mi disse che non poteva essere la sospensione della paroxetina e probabilmente ciò che sentivo era dovuto ad un peggioramento del mio stato emotivo.. io non concordai con questo e mi prescrisse il risperidone (giugno 2014). Andavo a lavorare ma sentivo che non stavo bene.Un giorno mi sembrò di aver sentito un distacco alla testa, ed ho avvertito tipo un vuoto.Guardavo fuori dalla finestra e vedevo i colori degli alberi col sole diversi, alterati, mi sentivo molto agitata dentro perché non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo. La vista era cambiata, vedevo tutto più buio la sera, mi lacrimavano gli occhi e quando erano le 21/21.30 dovevo per forza andare a dormire perché ero stanca e non riuscivo a tenerli aperti, sentivo rimbombare la testa quando la giravo.Decisi di chiamare la vecchia psichiatra.. questa si meravigliò della brusca interruzione ma disse che i miei sintomi in un mesetto circa dovrebbero scomparire se fossero dovuti alla sospensione della paroxetina. Inoltre mi disse che non vedeva indicato il risperidone, che secondo lei erano più indicati altri farmaci. Tornai da lei sperando in un suo aiuto. Mi prescrisse il deniban + xanax (che prendevo già da gennaio con scarsi risultati).I sintomi continuavano, sentivo mal di ossa dappertutto, la fame continuava ad essere assente, la testa era tutta sfasata.Quando interruppi il risperidone il problema agli occhi scomparve.Premetto che a gennaio, fui costretta ad andare dalla psicologa dalla mia famiglia, appunto perché pensavano fosse una ricaduta (4 anni fa a seguito dell’accaduto non feci nessuna seduta). E io non concordavo.Andai per un po’ e poi smisi perché non ero motivata, non sentivo la necessità.Quando i primi di giugno iniziai ad avvertire detti sintomi decisi io stessa di andarci e ci sto andando tutt’ora ma senza risultati..anzi va sempre peggio.La situazione non migliorava allora decisi di andare dal neurologo, visita ok feci per mia volontà una rm encefalo, tutto regolare.Feci vedere al neurologo che mi disse che era tutto ok, che era solo un momento della mia vita, mi prescrisse xanax + cipralex togliendomi il deniban. Cosi feci, le provai tutte, ma niente.. poi aumentai anche il cipralex ma dopo due mesi era sempre peggio. Sentivo sempre più che una parte di me non c’era più. Andare a lavoro divenne molto faticoso, non mi sentivo più io, percepivo in modo diverso, prima il posto di lavoro e anche i luoghi che, sempre per lavoro giravo.Dopo un po ho dovuto abbandonare il lavoro, tutto era strano.. non mi capacitavo quando veniva giorno, era estate me non la sentivo.Mi sembrava e mi sembra di vivere un’altra vita, non la mia, mi sono completamente staccata.. decisi di andare da un altro psichiatra, che tutti reputano bravo, mi disse che era tutto dovuto all’ansia e depressione e mi prescrisse l’efexor + xanax + lymbitril per dormire meglio. Io gli dissi che personalmente l’ansia non era la causa bensì la conseguenza di ciò che sentivo e che se fosse stata depressione con tutti i farmaci che ho preso avrei dovuto stare un po meglio non peggiorare. Proprio così.. non ho attacchi di panico e non ho mai avvertito un’ansia particolarmente forte anzi. Era preoccupazione per come mi sentivo. E depressione ho qualche dubbio perché ho molta voglia di fare solo che tutta questa stranezza mi annienta.Ma ho inziato le cure, per due mesi abbondanti l’ho seguita nonostante aver aumentato la dose 37.5+75.00 nulla ho concluso. Il lymbitril ho dovuto sospenderlo perché mi causava troppa sonnolenza. Un mese fa ho deciso di sospendere anche l’efexor e vedere se per caso ciò che provo è causato dai farmaci che finora ho preso. Ma tutto persiste.. anzi peggiora.Il problema vero e proprio è che gradualmente da giugno mi sento fuori dalla vita, percepisco tutto diverso da prima, non riconosco più casa mia, l’esterno di casa mia, mi sembra strano quando viene buio alle 16.30, non mi sento a mio agio da nessuna parte, tutto ciò che faccio non mi viene più spontaneo, persino andare a casa mia mi costa sacrificio, cerco di uscire lo stesso ma non mi sneto più in questo mondo, tutto mi è nuovo ed ho quasi paura ad uscire. Mi sono staccata dalla mia vita, mi sembra di non possedere nulla, non mi sento quella che si è sposata, quella che aveva 1000 progetti..ora non ho niente a cui pensare, non riesco a pensare al futuro perché non vedo via d’uscita. Questo non è vivere ma cercare di farsi spazio in un mondo che non è più mio. Quando vado in giro mi chiedo chi sono.. mi sembra di essermi persa o di non essere mai esistita, di non avre un identità. Tutto è diventato innaturale e questo dura 24 su 24, non sono sensazioni è proprio come se fosse un nuovo modo di vivere.Faccio le mie cose ovvero pulisco casa, faccio da mangiare ma non come prima, non con lo spirito di prima. Ora è tutto così terribilmente diverso. Qualsiasi cosa io faccia mi chiedo che senso abbia. Mi sembra tutto un’illusione..un incubo da cui devo svegliarmi per riprendere la mia vita.Pensare che io ero così contenta della vita sempre allegra e solare, piena di umorismo. Il mio carattere non è cambiato, rido comunque anche se il mondo mi è crollato addosso.La vita non ha più senso, dentro di me sento il vuoto.Penso costantemente al passato, in ogni situazione.. ogni cosa che faccio mi ricorda la mia diversità al passato.. ed è straziante.Mi sembra anche che il tempo è su un altro piano. Non è più scandito, tutto ha perso significato (ad esempio: mi reco in un posto, torno a casa.. due ore dopo vado in un altro posto e mi sembra siano passate parecchie ore dall’aver fatto la prima cosa).La mia identità non combacia più con nulla, mi sembra di essere un alieno.Mi sembra impossibile uscirne.. ci sono così tante cose cambiate nella mia testa. Non mi sento più nessuno.Vorrei tornare a lavoro ma non sono in grado perché mi sento estranea a tutto e mi sembra di impazzire.Che cosa mi ha causato tutto questo? Forse il fatto di voler stare bene eliminando quel dolore che da tanto mi faceva soffrire? Che poi ce l’ho ancora.Non percepisco la fame ormai da 11 mesi, mangio e mi sembra di non aver mangiato.Nulla mi è familiare, la vita di prima non mi è familiare.Ora col passare del tempo gli stimoli sono venuti meno perché non mi ritrovo più nei luoghi, esco se devo ma faccio molta fatica.Anche la memoria sembra cambiata..forse perché tutto ciò che faccio non lo sento.. non lo so.Quando vado in giro mi sembra non ci fosse un ieri.. come se fossi stata catapultata li e da li iniziare tutto.Non riesco a vivere IO, QUI ed ORA. Non vivo il presente..o meglio lo vivo ricordando e comportandomi non spontaneamente come il passato.E forse tutto dovuto alla brusca sospensione della paroxetina? La psicologa che mi sta seguendo dice che forse nella mia vita c’è qualcosa che non va.. ma lo escludo.Ha ipotizzato un trauma magari con i miei genitori o da bambina ma finora non è emerso nulla.Piango, piango e piango.. perché io non sono così.Ho fatto anche dei tests psicologici, dai quali non è emerso nulla (MMPI 2, CBA 2.0, Millon III, Rorschach), l’unica cosa che ne è uscita è una depressione secondaria.. ma non si sa a cosa. E poi questi sintomi di depersonalizzazione e de realizzazione.Io percepisco tutto come reale, ma strano. Guardo dalla finestra, vedo il sole e mi da quasi fastidio.. non riesco a stabilire un contatto con nulla. Ciò che prima era automatico ora non lo è più.Vedo tutto nuovo, mi sono completamente staccata dal mondo di prima.Ultimamente provo una forte angoscia, mi sembra di impazzire da tutte le cose che non vanno nella mia testa.. ed ho paura di diventare cattiva perché questa situazione è come una follia lucida, mi da fastidio tutto perché la mia mente non mi fa apprezzare nulla.Volevo chiederLe se secondo Lei, chiaramente con il limite di un consulto a distanza, si possa trattare di un vero e proprio disturbo di depersonalizzazione e de realizzazione non causato da ansia.. ma un disturbo a sé stante..Mi scuso se sono stata prolissa ma non potevo non omette certe cose.Grazie, saluti
Salve , il disturbo che lei descrive sembra riferibile a “depressione ansiosa con disturbo dissociativo in quadro di derealizzazione e depersonalizzazione” E’ opportuno non tanto medicalizzare il sintomo , quanto effettuare unprofondo lavoro psicoanalitico unito ad ipnositerapia meditativa e regressiva. Solo così potrà eradicare la sintomatologia e consolidare la sua identità. Perciò continui il lavoro che sta effettuando con la psicologa per ricercare le matrici del problema che affondano le loro radici nella prima infanzia in rapporto alle figure di riferimento. La saluto cordialmente. Antonio