Buongiorno dottore, le scrivo per un’opinione riguardo mia figlia di 12 anni. Sin da quando la bambina ha iniziato ad interagire con il mondo esterno, quindi, da quando ha un anno e mezzo ha iniziato a manifestare un comportamento estremamente forte. Subito mi sono accorta che lei tendenzialmente non piangeva mai, anche quando cadeva. I maschietti sembravano femminucce rispetto a lei: questo veniva notato da tutti. All’asilo purtroppo nel rapportarsi con gli altri bambini era molto violenta e spesso graffiava e mordeva gli altri. La maestra mi aveva consigliato di approfondire, ma io ho preferito attendere. Alla scuola elementare, invece, è riuscita a contenere, tranne in rare occasioni, questi comportamenti verso gli altri bambini, mantenendo un comportamento inappropriato limitatamente all’ambito domestico nei confronti di noi genitori. In ogni caso la sua aggressività era solo di tipo verbale. Ha però iniziato d allora ad avere spesso mal di pancia o mal di testa. In prima elementare ho avuto una seconda figlia che è diventata la vittima sacrificale della mia primogenita. La provoca in continuazione non solo verbalmente, ma anche dandole calcetti e pizzicotti quasi ossessivamente. Ora la bambina, come le dicevo, ha 12 anni, frequenta la prima media. A scuola i professori mi dicono che è brava ed educata e osserva le regole; ha molte amiche nei confronti delle quali manifesta affetto e spesso ammirazione; in pagella il giudizio finale è stato distinto ed il giudizio sul suo comportamento molto buono. A casa però è un vero disastro come dottor jekyll e mister hyde. Con noi genitori è volgarissima, sempre arrabbiata, provocatoria, dà fastidio in continuazione e tortura la mia secondogenita, che invece è assolutamente equilibrata e “normale”; non osserva le regole, non aiuta, va a dormire quando vuole. Non c’è nulla da fare… punizioni, rimproveri, non serve a nulla. Se le parlo si tappa le orecchie o canta. Tuttavia in questo caos è percepibile il suo affetto per me e mio marito, meno per la sorella. Noi comunque siamo esausti. Se però c’è con noi un estraneo o organizziamo a casa una festa diventa una bambina modello. In questi anni ho sempre analizzato la situazione, valutato la manifestazioni comportamentali della mia primogenita notando fortissime analogie con mia suocera- che ho sempre considerato una persona malvagia e oppositiva al punto da essere palesemente contraddittoria e paradossale – ed il fratello di mio marito. Sia mia suocera, che ha 70 anni e non ha mai lavorato, neppure a casa come casalinga, che mio cognato sono immaturi ed anaffettivi. Ciò che dicono è assurdo ed hanno la gerarchia assiologica completamente invertita. Per farle un esempio, mia suocera ha i capelli blu e viola e ogni giorno propone a mia figlia di tingerglieli. Anche mia figlia sembra priva di sentimenti, non empatica ed incapace di cogliere al momento l’erroneità dei suoi comportamenti se non in un secondo tempo. Un anno fa in internet ho individuato un disturbo nel quale sono inquadrabili alla perfezione i comportamenti di mia figlia: il disturbo oppositivo provocatorio. Sono certa che lei abbia questo disturbo e che sia qualcosa di genetico e biologico che non ha per nulla a che fare con l’ambiente esterno. Sono certa altresì che lo abbiano mia suocera – ed adesso capisco finalmente quella cattiveria e quell’assenza di affetto- e mio cognato che pare un adolescente (niente figli, non una compagna, un lavoro precario da ragazzino: bagnino/ allenatore di nuoto. Mentre mio marito è dottore commercialista. Arrivo finalmente al dunque: ritiene che io debba intervenire e portare mia figlia da un neuropsichiatra infantile ? Visto che la bambina attualmente limita il suo comportamento oppositivo al contesto domestico – mentre prima era così anche all’esterno-, ritiene che possa imparare a contenersi? Quando le chiedo se a scuola si comporta come a casa, lei sembra comprendere che quello che fa con noi è sbagliato. Preciso che per ridurre l’attrito con noi, soprattutto nello studio, faccio seguire mia figlia da una studentessa due ore al giorno e le faccio frequentare corsi di danza. Con gli altri il suo comportamento sinora è sempre ineccepibile. Rispetta gli orari e le regole imposte. Devo dire che l’idea di una malattia mentale mi atterrisce, ma ormai ho certezza che le sue reazioni non sono nella norma, considerando ormai l’età della bambina. Grazie del suo ascolto
Salve, il disturbo oppositivo provocatorio è una etichetta diagnostica che la psicologia cognitivo comportamentale applica a situazioni in cui il bambino mostra rabbia persistente, irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività. Ora, al di là di questo, bisogna rilevare che queste modalità si esplicitano solo nell’ambito domestico mentre al di fuori, l’atteggiamento e il comportamento di sua figlia è del tutto adeguato. Quindi non le consiglio di portare sua figlia da un neuropsichiatra infantile e di non prendere mai iniziative senza il suo consenso , è probabile che , con l’evoluzione adolescenziale, la componente buona del sè ,che si esplicita nell’ambito extrafamiliare, possa estendersi all’ambito familiare stesso se la ragazzina troverà ascolto e comprensione e non repressione e critica. La saluto cordialmente depressione fissazione di nn riuscire a stare con la gente e nn so k cosa fare provo paura
caro dottore sono rocco un ragazzo di 21 anni andando a fare lo stag in un azienda con un amico che mi fidavo ma lo capito solo dopo ho incominciato ad avvisare i primi allarmi la notte dormivo pochissimo e incubi e cn la gene che lavoravo nn mi trovavo bene mi sentivo escluso e nn sappevo mai k dire per la testa avevo una miriade di preoccupazioni mie famliari cmq dottore nn riesco a stare cn la gentee nn riesco a parlarci nn so k dire mi vengo tremori e sudorazioni alle mani mi fa paura mi sento vuoto le cose k amavo ora quasi k nn mi interessano per fino la famiglia la ragazza mangio poco e per il riposo e lo stesso durante il giorno a fatica riesco a fare delle cose xk a volte vorrei stare nel letto tutto il giorno e cm se mi sento morto dentro senza un anima mi capita smp durante il giorno di sentirmi assentee mi assilano cattivi pensieri che nn riesco a vedere nnt di positivo la prego mi aiuti ho paura di impazzire come se nn provo piu le emozoni e sentimeti voglio tornare a stare bene cn me stesso e cm se le cose k hofatto prima si sn cancellate dalla mente i ricordi e ho il vuoto e pensieri negativi ank se prendo dei farmaci nn vedo risultati voglio ritornare a vivere a volte faccio il paragone cn altri ci sto malissimo spero di avere un suo contatto telefonico sn andato un paio di volte un pscoterepeuta e mi ha detto k mi mancano le radici xk una madre assente e un padre fuori tt il giorno per lavoro e avvolte durante il giorno penso al suicidio