Salve Dott. Miscia sono una donna di 57 anni divorziata,forse ancora attraente (così dicono)con tre figli grandicelli che studiano all’università e che vivono ancora in casa con me. Dopo che mi sono separata all’età di 42 anni (il mio ex marito se ‘è andato via di casa per un’altra donna con la quale oggi vive dopo averla anche sposata)ho avuto diverse storie tutte finite nel tempo. Storie con uomini single tutti problematici. Ultima è quella in cui ancora ho i piedi dentro ma è faticosissima. Un amico che conosco da 15 anni più giovane di me di 13 anni con cui ho condiviso nel passato una passione comune : siamo tecnici assaggiatori di olio e ci siamo infatti conosciuti in un’associazione di degustazione olio. Vengo al dunque: a settembre scorso lui mi invita a casa sua dopo tantissimi anni in cui qualche volta ci incontravamo solo come amici condividendo una pizza, a volte un cinema o semplicemente una passeggiata per Roma. Mi chiedevo spesso come mai questo uomo, peraltro molto bello, mi chiedesse di uscire con lui ma senza mai far trapelare nessun interesse se non quello semplicemente di condividere dei momenti insieme. Lui sempre single nel tempo, mi raccontava a volte qualche sua fugace storia con donne però complicate più di lui. Capivo che lui era un tipo un po’ strano che gli piaceva stare solo e che non voleva impegnarsi in relazioni affettive stabili. Intuivo che poteva aver avuto un rapporto difficile con la madre nel senso affettivo ma poi più di tanto non andavo a fondo. Comunque tornando al giorno che mi ha invitato a casa sua dopo tanti anni di pura amicizia abbiamo fatto l’amore insieme. Ero quasi dispiaciuta di aver infranto quell’amicizia bella e disincantata …però venivo da un momento di grande dolore della mia vita e avevo deciso in quel momento di abbandonare quel cappotto pesante che indossavo da troppo tempo. Così mi sono lasciata andare pur rimanendo consapevole che lui proviene da un ambiente più basso del mio dal punto di vista educativo e di studi. Dopo i primi mesi di passione accecante mi accorgo che lui in certi momenti si ritrae fisicamente, non si concede… percepisco che gli da fastidio il mio contatto fisico. All’inizio penso di non piacergli più vista la differenza di età e la mia autostima traballante ma lui in qualche maniera mi cerca sempre, vuole uscire con me, poi si fa sempre più problematico anche il rapporto sessuale. Ha erezioni che durano pochissimo e poi improvvisamente non fa più l’amore con me e ormai sono quasi passati 5 mesi di astinenza. Non mi scrive più un messaggio carino, non mi fa più complimenti anzi mette sempre in risalto le cose negative che ho del carattere. Insomma una pesantezza senza limiti. Io penso di essere allora dipendente affettiva da lui… prima impazzivo di dolore ora sono più lucida capisco che lui ha seri disturbi di personalità ma non mi lascia andare anzi trascorriamo tutti i week end insieme come se tra noi non fosse successo mai nulla di intimo. Gli ripeto tantissime volte che mi sembra uno schizoide, che dovrebbe lavorare sui suoi aspetti di paura profonda nei confronti della donna e della relazione con lei. Lui non risponde mai, annuisce ma non c’è mai una risposta sensata, cambia argomento. Non riesce a lasciarmi e io neppure. A questo punto mi viene da pensare che sono io più patologica di lui che non riesco a spezzare questo filo che mi unisce a lui. Il paradosso è che non vedo l’ora di vederlo (lui mi piace tanto) ma quando sto con lui mi vivo la frustrazione del suo distacco fisico che mi sta facendo ammalare l’anima. Ne ho viste tante e superato tanti momenti difficili della vita ma ora sono stanca e anche delusa da me che mi trovo sempre storie patologiche. C’è qualche possibilità di recuperare un rapporto così? (Penso di no ma voglio sentirmelo dire. E allora come posso uscirne senza straziarmi ancora il cuore…mi aiuti!!! Grazie Paola
Cara signora mi dispiace comunicarglielo, ma la possibilità di recuperare un rapporto, secondo le modalità della fase iniziale, sono molto esigue. Io non so se lui sia o meno uno schizoide ma l’angoscia persecutoria nei confronti della figura materna che rivive in lei si è materializzata progressivamente, essendo all’inizio la sovrapposizione molto debole e permettendo così mesi di passione, ma via via estendendosi nella mente di lui a macchia d’olio in modo da innescare un distacco che sembra irreversibile; Capisco come la bellezza e la gioventù possono essere vitalizzanti ma lo può essere anche lo stargli accanto senza aspettarsi niente di fisico. Il perchè lei si trova sempre in situazioni patologiche, è una domanda la cui risposta può venire solo da uno scandagliamento del suoinconscio. Un cordiale saluto. Antonio