Buongiorno dott.Miscia, la ringrazio anticipatamente per la cortesia e la disponibilità…sono un ragazzo di 27 anni che soffre di DOC ormai da 8-9 anni, prima non era così invalidante e ci convivevo mentre solo ora ho deciso di fare qualcosa. Da circa due mesi e mezzo son in cura psicoterapica cognitivo comportamentale e sto avendo su molte ossessioni un riscontro più che positivo; non faccio più compulsioni e sono calate notevolmente le ossessioni di malattie, morte e omosessualità. L’unica cosa che ancora mi crea grande sofferenza è la fine di una storia con una mia ragazza (per me era la prima vera storia seria anche se ha durato solo 3 mesi…) perchè avevo cominciato dopo un mese e mezzo circa ad avere ricorrenti ossessioni e angosce sul rapporto, non mi davo pace se non riuscivo a capire se era giusta per me, se stavo facendo la scelta giusta, anche perchè lei mi aveva subito detto di amarmi mentre io che affrontavo una esperienza del tutto nuovo e per certi versi “traumatizzante” (il mio psicologo dice che non sono un tipo indipendente, poco autonomo, faccio pure fatica ad allontanarmi da casa e a dormire fuori di casa, e il peso delle responsabilità avvertite potrebbe aver scatenato un circolo ossessivo)ho cominciato ad avvertire una certa responsabilità verso di lei…ho cominciato a chiedere conforto a tutti, a chiunque (sebbene nessuno sapesse che soffrissi già di DOC su vari livelli, nemmeno la mia partner) a chiedere come faceva essere innamorati, come dovevo sentirmi se era normale essere ancora bloccati. Misuravo l’intensità delle mie sensazioni quando stavo con lei, quando non la vedevo, quando mi mandava i messaggi, finchè la situazione è arrivata a un punto troppo pesante e angosciante che mi cancellava quasi anche la voglia di vederla e mi ha fatto scappare da lei. Mi alzavo la mattina col magone di quel pensiero e mi accompagnava fino la sera. Avevo a volte dei giorni di pausa, dove mi sentivo veramente felice di stare con lei, vedevo come mi guardava e sapevo quanto era importante per me, nel frattempo anche se quei giorni ero sereno ero terrorizzato all’idea che il pensiero brutto tornasse; e puntualmente tornava e mi spaventava di nuovo. Adesso a distanza di tre mesi e passa che ci siamo lasciati sento che molte cose di lei mi mancano e la consapevolezza di questo mio problema che prima non avevo e che potrebbe avere inciso tremendamente sul rapporto mi sta logorando di nuovo, come quei giorni. Non riesco ancora a darmi una risposta, ma d’altronde non sarei un Docker…vorrei tanto tornare da lei ma ormai mi si è creato un blocco di ansia e paura terribile, che ho paura mi si scatenerà nuovamente non solo se tornassi da lei ma anche con altre ragazze. Ho ancora quei momenti buoni in cui le scrivo una lettera ma poi al pensiero di inviarla torna l’ansia. Vorrei chiederle un consiglio da esperto, se secondo lei si può uscire da questa sorta di blocco relazionale che ho, questa poca autonomia decisionale che sento ancora. Io mi ripetevo sempre che avrei voluto lei nella mia vita anche se il peso che sentivo non me lo permetteva. I miei amici, ma non sapevano nemmeno dei miei problemi su varie sfere, potevano solo consigliarmi di trovarne un’altra, la famosa donna giusta che ti permette di superare le angosce. Io non so come affrontare questo problema specifico, perché, se sulle altre ossessioni son consapevole dell’assurdità o esagerazione e oggi ci rido pure sopra, sulla mia ex non mi do ancora pace e soffro parecchio. Sento che sto perdendo o ho perso qualcosa di importante forse non del tutto per colpa mia. Nella sua esperienza, sarebbe meglio affrontare il problema insieme al partner oppure restando da soli in terapia?in fondo nel Doc mi hannno insegnato che le paure vannno affrontate,e piano piano sconfitte, anche se qui sono in gioco sentimenti e persone. La ringrazio ancora per la cortese attenzione. Cordiali saluti