Salve. Lei è l’ennesima persona (psicologi, psichiatri, preti, consulenti di coppia, amici …) alla quale chiedo un parere, anche se so che la risposta non ce l’ha in tasca nessuno. Ma forse il fatto stesso di parlarne è di per sè terapeutico. Riassumo brevemente, anche se non troppo, temo: ho 55 anni, sono sposato da 28 e ho tre figli. Fino al 16 settembre 2014 pensavo che il nostro fosse il classico matrimonio inossidabile, magari non appassionatissimo, ma felice. In qeulla data lei mi confessa un tradimento, durato cinque mesi e ormai troncato, con il lui di una coppia di amici. Mia reazione: suicidio? Omicidio? Urla e strepiti? No! La perdono a prescindere e le dico che non voglio assolutamente perderla. Iniziamo un (breve) ciclo di consulenze di coppia e sembra che tutto riparta addirittura meglio di prima, anche dal punto di vista sessuale. Dopo alcuni mesi io vengo rpeso dall’impulso irrefrenabile di trasgredire, frequento siti di incontri per sesso occasionale e di escort. Nel frattempo lei mi dice che preferisce nona vere più rapporti per un po’ di tempo (senza definire …quanto tempo). Alle mie proteste che io però della dimensione sessuale credo di avere bisogno, mi dà una sorta di “autorizzazione” a cercare altrove. Incredibilmente la cos mi d una certa serenità. Poco dopo concretizzo l’incontro con una giovane escort: ci vediamo ma il mio corpo, per così dire, mi salva (rifiutandosi di funzionare). Dopo alcune settimane, il mattino successivo a una sera nella quale avevo bevuto troppa birra, confesso l’incontro: lei ci rimane molto male, ma dichiara di volermi ancora bene e di non volermi lasciare. Dopo quel giorno – ormai più di un anno fa – ci sono stati momenti di scambio intimo (coccole, carezze, baci) ma lei continua a dire che non se la sente di andare oltre (in realtà non è che lo dica, tende a evitare di parlarne). Eppure non me la sento di dubitare che mi voglia bene e che mi considerei l’uomo della sua vita. Mi ha anche assicurato che non c’è nessun altro e non è in cerca di nessun altro. Insomma saremmo una coppia perfetta se non mancasse la dimensione sessuale (almeno qeulla completa) Nel frattempo, cosa che da giovane non ho mai fatto nè avrei immaginato di fare, ho incominciato a cercare un palliativo nell’autoerotismo con l’aiuto di internet (non sono attratto tanto dalle scene di sesso, quanto da filmati di strip-tease e immagini di nudo). Lei più o meno ha presente qualcosa, anche se non nei particolari, e tende a tollerare come “male minore”, ma io non so davvero più cosa fare:da un lato penso che l’unica soluzione sarebbe rassegnarmi alla castità totale almeno fino a quando lei non cambierà idea, poi però mi dico che così facendo rischio di esplodere e magari cadere in comportamenti persino più “estremi”. Mi viene anche da pensare che forse sarebbe più “onesto” cercarmi un’alternativa in carne e ossa, ma questo implicherebbe un coinvolgimento emotivo che, temo, metterebbe ancora più a rischio l’equilibrio del matrimonio…a meno di cercare il puro sesso, magari anche a pagamento…ma questo mi farebbe sentire ancora più in colpa. Magari lei mi dirà che la cosa migliore sarebbe convincere mia moglie a intraprendere insieme un percorso con l’aiuto di uno specialista…eh, già…come convincerla? il fatto è che lei è si disposta ad ammettere di avere alcune colpe, ma fondamentalmente ritiene che la responsabilità di tutto ricada in primis sul sottoscritto per il suo temperamento ansioso che le ha appesantito la vita: ora, dice, ha bisogno di leggerezza e un percorso di consulenza di coppia o sessuologica non andrebbe in qeul senso. insomma, mi si chiede, io stesso mi chiedo, di dimenticare serenamente la dimensione sessuale percheè solo così facendo potrei – forse – recuperarla, o in alternativa vivere felice anche senza. Pensi che da qualche mese sto anche approfondendo il pensiero orientale e ho iniziato alcune pratiche di meditazione che come obiettivo dovrebbero avere il raggiungimento della tranquillità e della pace interiore e una migliore comprensione del rapporto tra l’uomo e l’Assoluto. Che poi questo sia un bisogno primario che la crisi di crescita della nostra coppia ha contribuito a innescare, o sia piuttosto un tentativo per rimediare per vie traverse alla crisi di coppia stessa, non lo so, e forse nemmeno è importante saperlo. Sta di fatto che mi sento rimbalzare, magari più volte in un giorno, in un’ora, dalle altezze della consapevolezza spirituale della nostra relazione col tutto, alle bassezze della masturbazione davanti al video di una donna nuda…. Non sapendo se il testo apparirà sul sito, metto solo l’iniziale del nome. A