Buongiorno dottore sono una mamma angosciata. Mio figlio trentanovenne mi ha confessato di essere un forte ffumatore di hashih. Circa una decina di giorni fa mentre fumava ha sentito una botta dietro l’orecchio e ha detto che stava quasi perdendo conoscenza. Sente di non connettere, dice che sente una confusione di non provare emozioni, come se vivesse in un’altra dimensione. Sta avendo attacchi di panico. La sua paura è di non riuscire più a connettere. Da quel giorno non ha toccato più hashih e quindi sta anche attraversando il periodo di disintossicazione. Ma il mio tarlo è: cosa è successo alla sua testa. Passerà o ha avuto dei danni? Abbiamo consultato anche uno psicologo che gli ha detto che non trovava nulla a livello neurologico ma gli ha consigliato una tac per tranquillizzarlo. Che devo fare? Grazie di cuore
Salve, dal mio punto di vista, è opportuno che suo figlio cerchi uno specialista che lo appoggi in un lavoro di profonda presa di coscienza interiore, in quanto il problema non è la cannabis, che peraltro sembra relativamente innocua, anche se capace ,nel momento dell’ assunzione, specie in presenza di dosaggi di THC elevati, di dare attacchi di panico e crisi di derealizzazione, e potenzialmente dannosa soprattutto negli adolescenti a dosi massive, ma quel senso di vuoto, angoscia, sensazione del nulla che alimentano uno stato di disperazione interna la quale spinge il soggetto a trovare un lenimento attraverso una medicalizzazione con un farmaco inidoneo, D’altra parte più volte ho espresso il mio parere, derivante da una ormai lunga esperienza nel settore, di come sia preferibile astenersi dall’impiegare presidi farmacologici, e di come sia invece opportuno e preferibile dedicarsi ad un lavoro esplorativo dei meandri dell’inconscio, per arrivare ad avere una visione globale del proprio psichismo, il che porterà il soggetto, in tempi più o meno brevi, ad avere equilibrio mentale, una buona autostima e una adeguata sensazione del proprio valore. Un cordiale saluto.