Il mio bambino di quasi 5 anni va alla scuola materna privata. Cerco di compensare la mia assenza con la qualità, quando la sera ci ritroviamo insieme ed è lui la persona più importante della mia vita. In questo periodo sto “soffrendo” molto, il mio compagno è lontano e spesso mi sento sola nel gestire la sua crescita, pur avendo l´aiuto costante e prezioso dei miei genitori, che però più che altro pensano a viziarlo parecchio, come tutti i nonni del mondo penso. Il bambino è si viziato ma non è esattamente questo il problema. Ciò che invece mi preoccupa è il notare questa sua continua difficoltà nel rapportarsi in maniera normale e tranquilla con gli altri bambini: le maestre mi hanno riferito che spesso e volentieri mordono (poi mi consolano sottolineando che anche gli altri bambini lo fanno..) e lui non lo aveva mai fatto prima. E´ parecchio aggressivo e non c´è mai un momento in cui Lorenzo riesca a stare tranquillo, se non quando guarda un cartone che gli interessa particolarmente ma comunque fisicamente si muove sempre! Quando mangia è una tragedia, non sta fermo un attimo e ha bisogno di essere ripreso continuamente perchè pur avendo fame pare che il suo pensiero primario sia quello di MUOVERSI, fare QUALCOSA.. la sua domanda ricorrente, infatti, è: COSA POSSO FARE ADESSO? perchè dopo aver tirato fuori TUTTI i giochi che possiede e dopo aver combinato di tutto e di più sente come il bisogno di continuare a fare altro senza mai fermarsi, sedersi, riposarsi. Ripeto, anche quando dice di avere fame comunque non riesce a stare seduto per più di due minuti, è diventato impossibile tenerlo a tavola con noi anche solo 10 minuti. Non riesce a socializzare perchè si relaziona in maniera aggressiva, predominante e antipatica con gli altri bambini. Esempio? Un qualsiasi gioco di gruppo o meglio un gioco di gara/competizione: se non ha la meglio o se viene posto in competizione con altri bambini, anzichè gareggiare e divertirsi o provare a vincere, scatta, urla e piange, a volte alza le mani e SI RIFIUTA CATEGORICAMENTE di partecipare al gioco. Per poter giocare con lui bisogna metterlo al centro dell´attenzione e farlo vincere, altrimenti il seguito è tragico. Provo spesso ad insegnargli qualche le prime lettere dell´alfabeto, ma non c´è verso di farmi ascoltare, la maggior parte delle volte prende la penna e la lancia via scocciato con me. Provo anche a fare dei giochi stimolanti e divertenti al tempo stesso, come un baby memory costituito da carte con disegni e foto di animali che solitamente attirano molto la sua attenzione: vuole girare le carte sempre e solo lui, se cerco di spiegare che anche io devo giocare o peggio se indovino una coppia di carte, il gioco è finito, lui si alza, urla e riferisce, ovviamente mentendo, alla nonna che io l´ho trattato male. Altro problema: è da più di un anno che proviamo a togliergli il panno di notte, mettendo anche una serie di lucine colorate dalla cameretta al bagno, in modo da facilitargli il percorso. Nulla. Ora che è inverno, con l´uso del piumone, ho sospeso le prove perchè dovrei lavare ogni giorno tutte le coperte, ma comunque c´è un altro problema che mi angoscia: i primi tempi che gli ho tolto il panno non faceva nemmeno la pipì addosso. Ora è un periodo che debbo cambiargli anche 3 mutande al giorno perchè se le bagna e questo perchè è talmente esagitato, iperattivo oserei dire, che non trova il tempo nemmeno di andare in bagno, lo fa solo nel momento in cui, vedendolo ballare e trattenersi, qualcuno di noi lo invita ad andare. Altra cosa, quando gli si nega qualcosa minaccia e risponde molto male, per reazione spesso butta fuori tutti i suoi giocattoli e quando gli si chiede di raccoglierli non lo fa. Non so darmi delle risposte, è il primo figlio e credo anche che persone come i nonni non riescano ad essere oggettivi e a prendere in considerazione la possibilità che si possa aver bisogno di un aiuto, di un esperto in terapia infantile e del comportamento. Questi sono solo degli esempi ma spero rendano l´idea. Magari è tutto regolare, però voglio tranquillizzarmi sentendomelo dire da un esperto come lei, perchè sono preoccupata e anche un pò stanca e perchè credo che se esiste un problema, qualunque esso sia, sarebbe meglio affrontarlo in tempo che protrarlo, rischiando per altro di far andare il bambino incontro a frustrazioni e malesseri con l´inizio della scuola e che possano eventualmente impedirgli di avere un percorso regolare durante quest´ultima.
Dopo aver premesso che una valutazione a distanza è quanto mai ardua e che sarebbe molto importante un contatto diretto con il bambino, mi limiterò a considerazioni che possono esserle utili , almeno spero.Da quello che scrive sembra che il piccolo attraversi effettivamente un momento di difficoltà. Ne sono esempio il disturbo da iperattività,la difficoltà a gestire l´aggressività, le problematiche relazionali, i disagi riguardanti la minzione e altri particolari che ha esposto nella sua lettera. D´altra parte è importante considerare come, oltre a lei, anche i nonni abbiano un ruolo educativo non trascurabile. E´ assolutamente necessario muoversi con razionalità perchè preoccuparsi in modo incongruo non fa che rendere la situazione più difficile.Perciò il mio consiglio è far vedere il bambino ad un terapeuta infantile, il quale, se lo riterrà opportuno, inizierà un percorso idoneo alla situazione.E´ preferibile non aspettare perchè il tempo,in questi casi, non lavora a nostro favore.Spieghi al bambino, prima della visita, che lo porterà da un esperto nei giochi che gli piacciono, che gli insegnerà come diventare il più bravo.Speriamo che il bambino non faccia opposizione. Per quanto riguarda il suo atteggiamento cerchi di accogliere l´aggressività del bambino , di non reagire e di armarsi di pazienza.