Salve Dottore, ho 27 anni e leggo spesso i Suoi consigli perchè vivo una situazione difficilissima che mi ha mandato, almeno credo, in depressione infatti non mangio, dormo poco e male, fumo tantissimo e non riesco a trarre piacere da tutto ciò che prima facevo con semplicità. Cercherò di non essere troppo dettagliata per evitare di scriverti un poema, ma vorrei darti delle informazioni importanti per farti capire il mio disagio. A 17 anni mi fidanzo con un ragazzo (dopo storielle adolescenziali a mio avviso normali) ma, a causa di una ossessione di essere lesbica, iniziò il momento terribile della mia vita. Panico, depressione, dovetti lasciare il mio ragazzo perchè non lo volevo più ( a distanza di anni non so dire se era vero che non lo volevo più o le ossessioni mi hanno ammazzato!) insomma credo soffrii di doc da relazione e omosex e dovetti lasciare il mio ragazzo dopo mesi terribili che tu conoscerai benissimo. Lasciato lui mi riprendo e faccio la mia vita con la paura di sottofondo che qualcosa in me comunque non vada. passano gli anni e ho altre 2 storielle ( una di tre anni si fa x dire!) ma che chiusi con facilità, ora credo perchè infondo sapevo che erano solo passatempi, che non era ciò che vedevo nel mio futuro finchè arriva il mio attuale fidanzato Vincenzo. stiamo insieme da 3 anni e pochi mesi e sin dall’inizio ho alternato il fatto di essere molto attratta da lui a paura e ansia (mi tormentavo sul fatto se lo amavo o meno ma in maniera leggera). comunque vado sempre avanti perchè lo voglio e lui mi ama e passiamo un anno e mezzo finchè un giorno tac!!! attacco di panico a casa dei suoi. da quel giorno insonnia, panico, disgusto, apatia. quasi lo lascio e vado da una psicologa che mi da il cipralex da 10mg. tempo qualche mese e sto nettamente meglio anche se con qualche ricaduta a cadenza mensile che però lei mi fa gestire dicendo che sono solo mie paure legate all’esempio del rapporto dei miei genitori (rapporto conflittuale). prendo cipralex x una anno finchè a fine aprile decido da sola di sospenderlo perchè mi sento bene, felice e sicura. Tempo un mese ricado…..siamo a giugno di quest anno. dopo aver fatto un esame all università e non avendo nulla da fare credo, ricominciano le paure legate al mio ragazzo. per farla breve ora non so se lasciarlo o no. sto malissimo, ansia, panico, lo guardo e mi viene da piangere. sento proprio di rifiutalo e non amarlo e metto in discussione tutto. Gli voglio bene ma credo questo non basti. Soffro come un cane di nuovo e penso giorno e notte al perchè, a cosa provo e non provo, mi faccio prove mentali, vedo le nostre foto e non riconosco più ne me ne lui. sento impulsi irrefrenabili di lasciarlo e credo che se lo facessi mi libererei e starei di nuovo bene. Sento che lui è un estraneo che non ha a che fare con me e mi chiedo davvero sono stata con lui 3 anni? infatti al terzo anniversario sono stata male (allora è anche qst segno che era finita??). Mi dia un consiglio…..crede che debba continuare a lottare seppur tra atroci sofferenze? in piu sommo che progetti futuri con lui non ne faccio perchè mi dico se sto così non lo amo quindi non ne vale la pena. sommo che sessualmente io non prendo mai l iniziativa quindi è finita da parte mia o lo vedo solo come un fratello o un amico. dico forse ci sto perchè sono sola, non ho amici e lui è solo e non voglio farlo soffrire. insomma Dottore, sto tanto male, tantissimo. dice che da parte mia è finito l amore e non riesco ad accettarlo sul piano razionale o devo lottare ancora? ps ora vado da una psicologa che mi fa fare terapia ACT e che dice che il doc non lo ho, che è un disturbo terribile e non certo il mio caso. ma peggio di così come dovrei stare? col mio ragazzo ho solo voglia di piangere se lo vedo. lo ha amato tanto e di nuovo punto e a capo. Grazie della pazienza che ha avuto nel leggermi e complimenti a Lei e al Suo lavoro.
Caterina
Salve Caterina, il disturbo ossessivo può presentarsi con variabilità ed intensità molto elevate e la matrice del suo problema potrebbe essere un disagio ossessivo ansioso di grado moderato e ampiamente trattabile attraverso un rapporto con una persona di fiducia.Lei sta effettuando una terapia cognitivo comportamentale che è ben diversa dalla psicoterapia psicoanalitica che io effettuo ( per le differenze può andare sul mio sito visto che ho dedicato un link specifico sull’argomento). Comunque, se lei si trova bene con la sua psicologa, continui la psicoterapia a lungo, fintantochè i sintomi non saranno stati decodificati e lei non avrà una conoscenza soddisfacente di sè.Può darsi infatti che lei rimanga attaccata al rapporto perchè non si sente in grado di affrontare le angosce di abbandono che comporta la separazione da lui.Il lavoro che sta facendo su se stessa la porterà perciò a chiarire la sua situazione sentimentale e a prendere le decisioni adeguate. Un cordiale saluto. Antonio