Gentilissimo dott. Miscia, mi scusi se la disturbo ma ho proprio bisogno di un parere esperto come il suo. Sono in cura da una psicologa da tre mesi inizialmente per problemi di agorafobia ( disagio ed evitamenti al cinema, ristoranti, teatri, treni, bus, metropolitane e forte angoscia al limite dell’attacco di panico quando mi trovo un po’ lontano da casa e da luoghi a me famigliari ). A tutto questo si aggiunge una fobia che ho da piccola che avrei individuato in una tafofobia ( ho proprio il terrore di essere seppellita viva ) e recentemente tanatofobia ( evito di guardare necrologi, non vado assolutamente ai funerali, non entro nei cimiteri e sto male anche solo vedendo un carro funebre, non parliamo poi di una bara!) e necrofobia ( mi impressiona la decomposizione del corpo ). In più non sono mai riuscita, e solo il pensiero mi terrorizza, a salire su un aereo ( non sopporto il pensiero di essere chiusa dentro e non potermi allontanare, di avere un attacco di panico e che la gente se ne accorga, di provare una profonda vergogna ). Con la psicologa parliamo molto e ha provato con l’EMDR, ma finora con scarsi risultati ( continuo ad evitare le cose ). Cosa devo fare? Sono abbastanza disperata, penso che alla base di tutto questo ci sia una profonda disistima personale e un sentimento di inadeguatezza sociale. Sono disposta a prendere farmaci ( la mia psicologa è contraria, vorrebbe riuscire a risolvere la cosa solo con la psicoterapia ) perchè sento che la mia vita è costantemente influenzata da queste fobie. La ringrazio per tutto quello che potrà consigliarmi e la saluto cordialmente.