Salve dottore, sono un giovane sui 30 anni, figlio unico con una infanzia drammatica, i miei genitori si sono separati quando avevo 5 anni ed io sono stato allevato praticamente dai miei zii perché i miei si erano rifatti una famiglia con altre persone e li vedevo pochissimo, quei pochi contatti con loro erano freddi si vedeva che avevano per me una sostanziale indifferenza, per non dire peggio. Sono dovuto diventare adulto ben presto, in pratica la mia infanzia non l’ho mai vissuta. Il mio problema è che da qualche tempo sono entrato nella spirale del gioco d’azzardo, sempre peggio scommetto su tutto ciò che è possibile e progressivamente mi sono fatto trascinare, ho perso il lavoro e le amicizie sono scomparse, anche la mia vita affettiva è uno strazio non riesco ad avere una storia che non duri poco più di qualche giorno, la mia autostima è sotto i piedi e l’ansia mi divora, la notte ho cominciato a dormire poco, da qualche mese ho cominciato anche a bere, mi aiuti, la prego sto scivolando sempre più nel baratro
.Il Disturbo del Gioco d’Azzardo Patologico (Pathological Gambling, PG) ed i problemi a esso correlati sono di notevole importanza, sia per gli aspetti psicopatologici sia per le ricadute economiche sul soggetto e sui familiari . Interessa soggetti fin dalla adolescenza E’ inquadrabile nosograficamente nella sua appartenenza ai disturbi ossessivo compulsivi o ai disturbi della impulsività e associato a disturbi di personalità del cluster B (antisociale, narcisisistico e borderline) spesso, come nel suo caso, si ha abuso o dipendenza da sostanze (in particolare alcool e cocaina). Non è semplice stabilire una linea di confine tra normalità e patologia nell’ambito del gioco, trattandosi di un comportamento abituale e riscontrabile in tutte le culture. Il confine tra la “normalità” comportamentale di chi scommette del denaro e di chi, attraverso il medesimo atto, manifesta il suo peoblema è segnalato da sintomi identificabili. Ecco un elenco dei principali: Il pensiero del gioco tende a sopraffare tutti gli altri pensieri , vi è necessità nel tempo di aumentare le cifre scommesse per continuare a mantenere una tensione significativa e i tentativi effettuati per ridurre o per smettere di giocare sono destinati al fallimento; il gioco diventa perciò l’unico sollievo efficace al disagio del vivere, è una attività inizialmente mantenuta scissa rispetto alla propria dimensione lavorativa, sociale, familiare e relazionale che,tuttavia,ben presto ne risentono potentemente.fino a scivolare progressivamente nella illegalità al fine di procurarsi denaro.E’ importante effettuare, contando sulla disponibilità del soggetto, al più presto, un profondo lavoro psicoanalitico unito ad ipnoterapia dissuasiva che abbia lo scopo di ridurre il craving del gioco creando spazi psichici privi di ansia e incrementando progressivamente l’autostima.
Centile dottore, da qualche anno noto un disturbo ossessivo “Atipico” (scusi se lo catalogo in questo modo). Si tratta, infatti di questo: l’ inconscio o il mio subconscio registrano e conservano cifre e trasformano le immagini in mumeri. Esempio: se incrocio un numero ridottissimo di auto, di ciclisti, persone, ecc… la memoria registra trasformando tutto in quantità, cioè in numeri. Età, altezza, numeri telefonici, numeri civici in tv o nella vita quotidiana, somme vinte, spesa alla cassa (degli altri non le mie) rimangono involontariamente in memoria. Alcuni numeri sono in memoria addirittura da qualche anno: potrei conoscerne la causa e adottare la relativacura?Grazie per ciò che potrà dirmi e per i suggerimenti che vorrà darmi