Caro dottore, Sono una studentessa fuori sede di 21 anni fidanzata da quasi due anni con un ragazzo di 22. All’inizio della nostra relazione ognuno di noi manteneva i suoi spazi,le proprie abitudini,le proprie amicizie. Intensificandosi il rapporto,ci siamo avvicinati molto,ed è nato un feeling perfetto ed un sentimento davvero meraviglioso.Solo che da qualche mese a questa parte le cose non vanno più tanto bene. E credo sia colpa mia. Col mio ragazzo litighiamo spesso per lo stesso motivo: se lui esce dall’università e anzichè stare al telefono con me va prima a trovare i suoi amici io mi arrabio; se quando torno io dall’università e lui non mi dedica tutte le sue attenzioni io mi arrabio. La cosa peggiore è che sento come un’attacco compulsivo che mi spinge a tempestarlo di chiamate e messaggi minatori,dicendogli che io devo venire prima di tutto e che lui deve farsi sentire quando lo dico io. Io,dopo che ho sbollito la rabbia,mi rendo conto che in effetti è un comportamento esagerato,e mi sento anche in colpa. Ma puntualmente torno a farlo,è più forte di me,perchè sento che tutto,per forza,deve andare come dico io. E temo che questo possa farmi perdere la persona che amo
Gentile signorinam lei ha la caratteristica pregevole di vedere il problema all’interno del suo sè e non, come succede a tanti, di proiettare i propri disagi e le proprie difficoltà dando la colpa all’altro, partner od altri che sia. Questa qualità della sua psiche può essere utilizzata per compiere un cammino profondo all’interno della sua mente approfondendo l’ inconscio che si esprime attraverso i conflitti che lei espone.Si tratta del fatto che i sentimenti nei confronti del partner sono ambivalenti e di questo andrebbe chiarita la matrice che affonda le sue radici nei primi anni del suo percorso esistenziale, perchè lei possa elaborare le problematiche profonde e derivarne serenità esistenziale e relazionale. Un caro saluto. Antonio